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Tagli alla cultura, Appendino: "Scelta obbligata: abbiamo salvato 600 posti al nido"

La sindaca si difende e spiega il motivo per cui sono state sottratte risorse alla cultura, sul bilancio di previsione

Non si placano le polemiche in merito ai tagli da 5,8 milioni di euro alla cultura, sul bilancio di previsione, per mano della giunta Appendino. A margine della presentazione del Festival Antonio Vivaldi che si svolgerà a Torino in aprile, la sindaca ha precisato: " “La scelta è temporanea: entro marzo dovevamo decidere come stanziare le risorse e la decisione è stata di mettere in sicurezza welfare e sistema educativo”.  

E sottolinea che quella effettuata è stata una scelta obbligata, in attesa di tempi migliori e di quei fondi - 61 milioni - dal Governo che spettano al Comune e che la sindaca ha richiesto nei giorni scorsi a gran voce: “Se avessimo dovuto, in questo momento, spostare risorse dai sistemi educativi nido alla cultura - ha detto -, avremmo dovuto tagliare nell’immediato 600 posti nido. La scelta fatta è stata quella di mantenere inalterato il sistema di welfare e quello educativo e prenderci due-tre mesi per cercare nuove risorse per la cultura che siamo abbastanza certi di riuscire a trovare”.

La prima cittadina ha poi concluso: “Non è che un sindaco si diverta a tagliare: se avessimo avuto le risorse dello scorso anno, non lo avremmo fatto. Purtroppo le risorse sono minori e quindi abbiamo effettuato una manovra sulle entrate per raccogliere il possibile e una sulle spese, proteggendo welfare e istruzione: altro non potevamo fare". 

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