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Syriza, non c’e nulla da festeggiare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

"La mossa di Syriza di esimersi dal mantenere l'impegno verso i creditori e scaricare il tutto a un esito direi scontato del referendum secondo me é stata una vigliaccata. Dopo i 240 milardi di euro messi a disposizione in questi 5 anni dall'Europa per colmare la voragine di deniti accumulati da una gestione A dir poco "Splendida" tra benefit di ogni genere senza avere un'economia di mercato vorrebbero accollare tutte le colpe a Noi. A noi perché mi reputo cittadino Europeo, convinto che l'Europa debba andare necessariamente verso un orizzonte di federazione perdenendo necessariamente quanto basta di sovranità. Occorre andare oltre, velocemente perché la sola moneta non da un'appartenenza stretta di Popolo. Regole comuni e ragionate".

"Con questo NO, detto in modo schietto e sincero, se la Grecia ci vuole ricattare e essere acquistata a Est, prima ripaghi e debiti. Se invece desidera proseguire il nostro progetto comune sono certo che tutte le posizioni siano disponibili a farlo, con pacatezza e buon senso".

"E' chiaro che con la ricetta di crescita proposta da Tsipras risulta assurda, la classica di estrma sinistra, aumento dello stato quindi precludere le privatizzazioni.

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