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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Sicurezza, Lo Russo sbotta contro il centrodestra: "Torino non è una città fuori controllo"

Dopo l'attacco alla polizia in Barriera di Milano

"Torino non è una città fuori controllo", lo dice Stefano Lo Russo, il sindaco della Città, al termine di un dibattito acceso. In Sala Rossa hanno parlato tutti, l'oggetto della discussione è l'attacco che alcuni cittadini di origine senegalese hanno sferrato in corso Palermo nei confronti di una volante della polizia nella serata di ieri sera, domenica 6 febbraio, al termine della finale della Coppa d'Africa di calcio. 

Dai banchi del centrodestra il coro è unanime: "Barriera di Milano è come le banlieue francesi, terra di nessuno dove vige l'insicurezza e lo spaccio". Il sindaco però non ci sta, para i colpi e scatta in contropiede: "Voi non state attaccando me, ma il questore e il prefetto. Io sto dalla loro parte", è la sintesi del suo pensiero. In dodici minuti, e con la voce spezzata dall'agitazione, ribalta il paradigma. 

"Non so a cosa serva continuare a dipingere la città di Torino come una città fuori controllo, dove si spaccia, si ruba, si devastano le macchine. Io onestamente posso garantire che il nostro prefetto e il questore fanno davvero l'impossibile per gestire la sicurezza in città. Voi non state attaccando il sindaco, perché il controllo dello spaccio e del crimine non compete al sindaco", tuona Lo Russo. 

Poi l'affondo: "Ripetere in continuazione in quest'aula che ci sono interi territori di questa città che sono allo sbando, senza controllo dell'ordine pubblico non è vero. E non minimizzo nulla. È un problema prioritario dell'amministrazione, e stiamo facendo tutto il possibile per stare al fianco delle forze dell'ordine senza poterci sostituire a loro. Continueremo a chiedere controllo del territorio, presidio, volanti, arresti, contrasto alla criminalità, però la situazione è complicata". 

Una situazione complessa che richiede, secondo il primo cittadino, una soluzione altrettanto strutturata che prevede una rigenerazione delle periferie, ma anche un cambio di passo nella gestione delle carceri: "Noi continuiamo a insistere sul tema della gestione del carcere perché da lì passa molto di quel che discutiamo sia per quanto riguarda la magistratura, sia sul tema di quel che succede là dentro. Nel momento in cui il carcere è oggetto di sostanziale disinteresse di tutte quelle che sono le politiche rieducative e del fatto che la gestione operativa produce non rieducazione, qualche problema c'è". 

Ordine pubblico, arresti, ma anche rigenerazione urbana e funzione rieducativa del carcere: questa la ricetta del sindaco. 

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