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Sabato, 20 Aprile 2024
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Mole, l'illuminazione è a rischio. Lo Russo: "Farò di tutto per evitare che la città si spenga"

Ha spiegato che si deve trovare una via di mezzo tra la necessità di risparmiare e il buonsenso

Stefano Lo Russo, il sindaco di Torino, farà di tutto per evitare che la città spenga le luci dei propri simboli. Tra questi c'è anche la Mole Antonelliana, il monumento per il quale il capoluogo è conosciuto in tutto il mondo. 

Il primo cittadino - dopo il grido di allarme lanciato in Sala Rossa durante il consiglio comunale di lunedì - è tornato sul tema caro energia; lo ha fatto durante un collegamento telefonico con la trasmissione radiofonica 'The breakfast club' di Radio Capital. "La situazione è molto critica", ha spiegato Lo Russo, "Stiamo analizzando quelle che sono le misure che potenzialmente possono essere messe in campo. Ci sono misure che riguardano l'illuminazione pubblica delle strade, alcune che riguardano i monumenti, altre molto più significative che riguarderanno il riscaldamento degli uffici comunali". 

Un momento durante il quale per l'amministrazione comunale, ha detto Lo Russo, è "davvero complicato riuscire a fare quadrare i conti, al limite dell'impossibile". Farlo però è necessario perché, come ha spiegato il sindaco lunedì in Comune, la bolletta energetica della città nel 2022 ha già superato i 40 milioni di euro, tanto quanto era stato speso in tutto il 2021. E la previsione è che il costo totale del 2022 possa raggiungere i 70 milioni di euro, che il Comune non potrebbe pagare. 

Spegnere i lampioni

Come risolvere il problema? La soluzione dovrà trovarla una speciale task force comunale che sta vagliando le possibili soluzioni, ma su una cosa il primo cittadino è sicuro: "Dobbiamo stare attenti a non fare un errore che è quello di aumentare il costo dei biglietti del bus, questo renderebbe diseconomico per i cittadini e le cittadine utilizzare i mezzi e quindi è un gatto che si morde la coda. Stessa cosa per le luminarie, se noi spendiamo completamente il Natale la città si ferma, il commercio si ferma e si ferma il turismo. Questo produce una spirale regressiva che non possiamo permetterci". 

Si dovrà dunque trovare un compromesso tra l'esigenza di razionalizzare i costi e il buonsenso: "A Torino è circa una quindicina di anni, da quando sono arrivati i led, che si è passati progressivamente a sostituire i corpi illuminanti. Oggi siamo al 62%. Questo è un passaggio importante per il risparmio. Ovviamente prima di spegnere un lampione devo fare delle verifiche perché c'è un tema di sicurezza stradale, delle persone. Le luci nelle città sono essenziali. Se adotteremo questo provvedimento lo faremo raccordandoci con la prefettura, la questura, con tutti quelli che hanno compiti di verifica della sicurezza che vanno oltre il mio". 

Spegnere la Mole

Dunque, il simbolo di Torino, la Mole Antonelliana verrà spenta? È l'ultima domanda che gli speaker radiofonici pongono a Lo Russo: "Sono molto chiaro, il costo dell'illuminazione della sola Mole Antonelliana oscilla tra i 16.000 e i 20.000 euro, non è elevatissimo rispetto ai rincari. Tutto sarà dipendente dall'impatto generale delle misure che adotteremo. Io farò di tutto per impedire che la città si spenga, quello che posso dire è che abbiamo ben chiaro quello che è l'impatto emotivo e psicologico di certe misure. Cercheremo di coniugare l'esigenza che non posso rimandare di adottare delle misure e contemporaneamente di adottare quelle efficaci senza spegnere i simboli. La luce è vita e speranza. Non adotteremo provvedimenti spot tanto per farlo, se saremo costretti a fare delle cose è perché siamo costretti". 

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