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La vittoria politica di Lo Russo: a un anno di distanza può dire "ve l'avevo detto"

L'anno scorso andò contro la dirigenza romana del PD e rifiutò l'alleanza con il Movimento 5 Stelle

Un colpo di coda al termine delle interviste di rito, ma anche una battuta che vale come cento "io ve l'avevo detto". Stefano Lo Russo - attuale sindaco di Torino - in queste ore sta vivendo la sua personalissima vittoria politica contro chi, anche nel suo partito, in questi anni avrebbe voluto stringere un'alleanza politica con il Movimento 5 Stelle. Alleanza che a lungo i vertici romani del PD avrebbero voluto imporre anche per le elezioni comunali di Torino, ma che venne rifiutata con forza dal gruppo dirigente torinese e dallo stesso Lo Russo. 

A un anno di distanza da quello che all'epoca venne considerato un azzardo, il sindaco di Torino si può gongolare e a chi gli chiede cosa deve fare il Partito Democratico per battere il centrodestra di Giorgia Meloni risponde tracciando quello che scherzosamente definisce 'lo schema Lo Russo'. Uno schema che, come un anno fa, non prevede alcuna alleanza con il Movimento 5 Stelle, e se oggi è una decisione che per il centrosinistra viene abbastanza semplice da prendere, un anno fa così non era affatto. 

A luglio 2021 a Torino nessuno avrebbe scommesso sulla vittoria del centrosinistra alle elezioni comunali, Paolo Damilano era partito con largo anticipo con la campagna elettorale e il centrodestra per i sondaggisti era in netto vantaggio. In quel contesto Lo Russo e i democratici torinesi decisero di azzardare e chiusero a un'alleanza che sulla carta avrebbe garantito la vittoria. 

Lo schema proposto da Lo Russo portò alla vittoria delle primarie e un paio di mesi dopo alla vittoria delle elezioni, segnando una clamorosa rimonta sul centrodestra. Su quello stesso schema il sindaco di Torino punta per tentare di battere il centrodestra alle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Il Movimento 5 Stelle, che per il PD romano negli ultimi anni è sempre stato considerato un alleato, oggi viene definito inaffidabile e Lo Russo non si stanca di ripeterlo: "Il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di essere un interlocutore inaffidabile e portatore di una cultura antisistema che di fatto rende più vulnerabile l'Italia anche alle speculazioni internazionali". 

Da qui la necessità per il sindaco della città di guardare a un centrosinistra ampio e allargato anche alle forze moderate, un po' come è capitato a Torino: "Auspico che possa aprirsi una fase nuova di ragionamento con quelle componenti che intorno al PD possono coaugulare un progetto di Paese", spiega Lo Russo, "sia quelle di sinistra che possono più di altre rappresentare le istanze sociali che ci sono e sono molto presenti, sia altre componenti di quel corpo elettorale che si sente orfano di un quadro che possa sviluppare un'azione europeista, atlantista, che guarda alla ripartenza del Paese". 

In sostanza, detto dopo un lungo silenzio e con il sorriso sulle labbra, riproporre 'lo schema Lo Russo' anche per il Governo dell'Italia. 

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