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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Legge gioco d'azzardo, l'appello di Esposito a Chiamparino: "Normativa da rivedere"

Un comparto già in crisi: 3mila posti di lavoro a rischio

"Chiedo al presidente della Giunta Sergio Chiamparino di sospendere gli effetti della legge regionale sul gioco e di aprire un tavolo di discussione con gli operatori". Il sollecito a rivedere la normativa sul gioco d'azzardo arriva dal senatore del Pd Stefano Esposito nel corso del convegno “Liberi di scegliere, basta proibizionismo – Sì al gioco lecito, no all’illegalità” di lunedì 19 febbraio a Torino. La critica viene quindi dall'interno dello schieramento di centro-sinistra e mette nel mirino la normativa regionale che, a partire dallo scorso 20 novembre, ordina lo spegnimento quasi totale delle slot in esercizio in Piemonte.

"Conosco bene i problemi del settore – ha continuato Esposito - ed è grave che la legge abbia colpito esercizi di prossimità, esercizi commerciali e aziende sane. Mi unisco alle richieste delle due associazioni, Astro e Fit. La legge è sbagliata e questo è evidente e io personalmente cercherò di coinvolgere le parti politiche regionali per cercare una soluzione più consona e che possa cercare di salvare un settore che è in crisi proprio per queste ristrettezze".

Appello bipartisan

Una posizione quella di Esposito condivisa anche da Alberto Cirio di Forza Italia che ritiene la normativa "inutile e dannosa". "La legge non sta tutelando il gioco legale – sottolinea anche Massimiliano Pucci, presidente dell'associazione di gestori As.Tro - e i politici hanno preferito la strada più facile, ma di fatto stanno affossando il settore del gioco legale". Da quando la legge è entrata in vigore, il comparto ha perso oltre 13 milioni di euro, circa 3000 posti di lavoro sono a rischio e ieri i tabaccai sono scesi in piazza Castello a protestare.  

Ed è stata positiva la risposta del governatore del Piemonte Sergio Chiamparino al senatore Esposito:" “Non mancherò di trasmettere l’appello di Stefano Esposito al Consiglio Regionale, come già avevo fatto a novembre scorso su sollecitazione del sottosegretario Baretta, non appena tornerà ad essere pienamente operativo, dopo la scadenza elettorale del 4 marzo”. 

Il sondaggio

Al convegno torinese è stata sono stati presentati anche i risultati di un sondaggio affidato all'istituto Quaeris, sulla percezione dei piemontesi in relazione alle politiche regionali per il contrasto del gioco patologico. Il 71% del campione (706 maggiorenni residenti nella regione) non condivide del tutto le limitazioni orarie al gioco; il 59% non condivide del tutto l'interdizione del gioco nei pressi dei luoghi sensibili. L'80% chiede una regolamentazione nazionale sul settore, solo 17% la vuole demandata a livello locale. Se il gioco fosse totalmente vietato, il 49% cercherebbe alternative illegali, il 38% giocherebbe online. Non giocherebbe più solo il 6,5% del campione. Infine, un giudizio riguardante l'impegno dell'amministrazione regionale sul gioco patologico: non adeguato per il 56%, positivo per il 44%.

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