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Politica Murazzi del Po

Inchiesta Murazzi del Po, Chiamparino: "Negoziammo per mantenere viva l'area"

Il presidente della Regione ed ex sindaco di Torino ha spiegato in Tribunale le ragioni per le quali, allora, si decise di andare incontro ai gestori dei locali lungo Po

"Evitare controversie giudiziarie, negoziando con i concessionari dei locali dei Murazzi ci sembrò allora la soluzione migliore". Ecco come si è difeso questa mattina in Tribunale il presidente della Regione Sergio Chiamparino al processo contro quattordici tra funzionari del Comune ed ex gestori delle arcate lungo fiume che per avere in mano i locali, promisero di eseguire opere di abbellimento - in realtà mai fatte - per riqualificare la zona e che oggi risultano ancora morosi.

La procura per questo ha iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di abuso d'ufficio il sindaco delle Olimpiadi, l'ex assessore al Commercio del Comune Alessandro Altamura e l'ex city manager Cesare Vaciago
Dopo aver vinto la gara del 2007 i gestori dei Murazzi iniziarono a non rispettare gli accordi e i pagamenti degli affitti e dopo poco, oltre ai danni strutturali, iniziarono a verificarsi consistenti cali nei profitti.

Nonostante gli uffici comunali avessero rilevato queste inadempienze, ricevettero indicazioni da Vaciago di temporeggiare fino alla delibera del 2009 proposta da Chiamparino e da Altamura che concedeva ai concessionari, nonostante il mancato pagamento dei canoni arretrati, vantaggiose agevolazioni.

"I gestori si lamentavano dei danni subiti a causa degli allagamenti del Po - ha continuato l'ex sindaco di Torino - e pensando che l'area dei Murazzi dovesse restare viva, per evitare anche la diffusione della criminalità, abbiamo cercato di razionalizzare la situazione, arrivando alla negoziazione: insomma, una scelta da buon padre di famiglia".  

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