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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica Centro / Piazza Carignano

"Sarò il presidente di tutti i piemontesi, non reggerò il posacenere come Cota"

Sergio Chiamparino ha fatto la sua prima uscita in qualità di candidato alla poltrona di Governatore della Regione Piemonte. Al Teatro Carignano presenti tutti i big del Partito Democratico e i segretari dei partiti della coalizione

Il Partito Democratico ha presentato il proprio candidato per la Regione Piemonte. Sergio Chiamparino ha fatto la sua prima uscita ufficiale al Teatro Carignano, luogo in cui era partita tre anni fa anche la campagna elettorale dell'attuale sindaco di Torino, Piero Fassino. Quello che è salito sul palco davanti ad una sala gremita è un Chiamparino che si è definito felice ma anche molto emozionato della sfida che lo aspetta. Non solo perché le aspettative su di lui sono tante, ma anche perché fa ritorno alla politica attiva e rientra nella sua famiglia del centrosinistra. La parentesi passata alla presidenza della Compagnia di Sanpaolo gli è servita molto, ma "non era la mia vita".

La sfida è di quelle toste. I piemontesi sono sempre più lontani dalla politica, colpa delle vicende di rimborsopoli prima e della caduta del Governo Cota poi. "Io voglio essere il presidente di tutti i piemontesi - ha detto Chiamparino -. L'obiettivo sarà quello di non trattare il Piemonte come tante realtà divise e con uno spiccato 'torinocentrismo', ma la sfida sarà quella di unire i diversi territori in ogni tematica". Quello su cui Sergio Chiamparino vuole puntare sono le eccellenze del Piemonte, quello che la terra riesce ad offrire. E parlando di questo ha toccato un punto dolente, le borse di studio: "Non si possono togliere. Come si può pensare di costruire una regione di conoscenza togliendo la possibilità di studiare a chi ne ha voglia?"

La campagna elettorale si prospetta senza sfide a distanza tra Chiamparino e i suoi avversari politici. Nella sua prima uscita ha comunque lanciato qualche stoccatina, soprattutto a chi fino ad oggi è stato sulla poltrona per cui lui concorrerà a maggio. "La Regione è caduta sulla legalità con le firme false, ma non solo. L'onore del Piemonte è caduto soprattutto sotto le mutande verdi di Cota".

Un aneddoto. Chiamparino ha ammesso che non avrebbe avuto la tenacia di Mercedes Bresso nel portare avanti la battaglia giudiziaria contro la lista "Pensionati per Cota", quella che di fatto ha fatto sì che si tornasse alle urne. Quando la partita stava assumendo contorni ben precisi, Chiamparino e Bresso si sono incontrati: "In quella occasione le dissi - ricorda l'ex sindaco di Torino - che visto quello che aveva fatto se avesse desiderato ricandidarsi io mi sarei tirato indietro senza problemi e l'avrei sostenuta. Lei invece mi ha dato il suo appoggio e oggi sono qui". Bresso concorrerà per le elezioni europee, quindi sarà difficile vederla nella squadra di Chiamparino se quest'ultimo dovesse vincere. Su questo punto ci sono alcune certezze. Gli assessori dovranno essere per metà donne, non si escludono giovani, ma anzi Chiamparino è alla ricerca di "giovani talenti", e potranno essere presi in considerazione anche persone esterne ai partiti ma che abbiano competenze per far un ottimo lavoro. "Garantirò uno squadra che rappresenterà in modo proporzionale le liste della coalizione, volendo comunque far sì che vengano rappresentati anche i territori più deboli e le donne".

Chiamparino si è proposto come il Presidente di tutti i piemontesi. Per rafforzare la sua affermazione ha riportato alla luce quanto accaduto qualche anno fa. "Ho l'immagine di Cota che regge il posacenere a Bossi. Io non reggerò mai nulla a nessuno, c'è bisogno di ridare una dignità al Piemonte. Se sarò eletto - ha concluso - sarò prima di tutto il presidente di tutti i piemontesi".

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