Batosta Pd, Chiamparino pensa a Roma: "Io segretario? Perché no, darò una mano se serve"
Su un possibile accordo del Pd con il M5S: "I vertici valuteranno un dialogo"
Sergio Chiamparino non esclude una sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico. Dopo l'annuncio delle prossime dimissioni di Matteo Renzi, il presidente della Regione Piemonte, a margine dell'assemblea sindacale che si è svolta in mattinata all'Embraco di Riva di Chieri, ha detto la sua a proposito di un possibile ruolo alla guida del partito: "Al momento non mi sembra questo il tema ma, perchè no? Ho 70 anni, non sono qui a sgomitare ma, se serve, una mano sono disposto a darla anche se credo che il futuro sia dei giovani".
"Serve una gestione collegiale del partito"
E sull'annuncio di Renzi a voler lasciare la guida del Partito, aggiunge: "Sono d'accordo sull'azzeramento dei vertici vista la batosta che la sinistra ha preso a queste elezioni. Detto questo, vista la fase delicata che si sta vivendo - ha aggiunto il governatore del Piemonte -, io credo sia fondamentale una gestione collegiale del partito: magari anche congelando le sue dimissioni. Altrimenti questo passerà come un messaggio di divisione che mette in evidenza tutte le spaccature all'interno del Pd. Bisogna dare un segnale di unità: sono proprio i disaccordi all'interno ad aver fatto disamorare i nostri elettori".
Alleanza con il M5S?
A proposito di una possibile alleanza al governo, del Pd con i Cinque Stelle, Chiamparino afferma: "Gli elettori si sono pronunciati in maniera chiara. I primi a dire la loro devono essere i vincitori che hanno l'obbligo di assumersi le loro responsabilità. I vertici di partito - conclude - valuteranno eventualmente un dialogo. D'altronde io dialogo ogni giorno con la sindaca Appendino..."