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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Firme false in Regione, il Tar del Piemonte respinge il ricorso

I consiglieri di Chiamparino restano al loro posto e la maggioranza per ora non è in pericolo

Chiamparino può tirare un sospiro di sollievo e insieme a lui tutto il Pd. Il Tar del Piemonte ha infatti respinto il ricorso, presentato dalla ex leghista Patrizia Borgarello - ora nelle liste con Fitto - relativo alle presunte irregolarità sulla raccolta firme alle ultime elezioni regionali. Il verdetto è arrivato questa mattina, giovedì 4 maggio, dopo otto ore di camera di consiglio. I giudici amministrativi non hanno ritenuto ammissibile l’accoglimento delle risultanze del processo penale, ove risultano accertate diverse falsità negli atti della lista del Pd di Torino, causa della cancellazione di 308 sottoscrizioni.

Gli otto consiglieri del Partito Democratico in Regione non rischiano di essere sostituiti e la maggioranza non è in pericolo, anche se si attende l'esito della causa civile. Confermati per ora al loro posto l’assessora Giovanna Pentenero; Davide Gariglio, presidente del Gruppo e segretario regionale del Pd; il presidente del Consiglio Regionale Mauro Laus; il vicepresidente Nino Boetti e i presidenti di commissione Raffaele Gallo, Andrea Appiano, Daniele Valle ed Elvio Rostagno.

"Continuiamo il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto finora - commenta la sentenza il presidente della Regione Sergio Chiamparino -, senza lasciarci distogliere dalle incertezze provocate dai pur legittimi ricorsi presentati da alcuni esponenti dell'opposizione. Prendo atto con soddisfazione e rispetto della sentenza del Tar - aggiunge -. Ringrazio l'avvocatura della Regione, il professor Barosio e il suo staff, l'avvocata Scollo, l'avvocato Gianaria e tutti i loro collaboratori che hanno seguito con grande professionalità l'intera vicenda".

"Questa sentenza dà per acclarata la falsità delle firme raccolte dal Partito Democratico - dichiara Gilberto Pichetto, capogruppo in Regione di Forza Italia - eppure ci troviamo ancora a commentare una sentenza che sposta di mesi una decisione nel merito. Ai cittadini piemontesi non interessano i cavilli giuridici e chiedono che di fronte a un illecito accertato, ci sia una sanzione chiara e repentina da parte degli organi dello Stato. Aspettiamo di leggere nel dettaglio le motivazioni della sentenza, credo tuttavia  sia necessario ricordare che in un passato molto recente é stata dichiarata, ai fini del giudizio amministrativo, l'equiparazione tra sentenze civili e penali. La sensazione è che ci sia una difformità di metri di giudizio che non può che lasciare tutti perplessi".

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