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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Dopo gli insulti il consigliere chiede scusa: "Non volevo offendere"

Mario Brescia, consigliere della Circoscrizione Nove, chiede scusa alla comunità marocchina; dopo il duplice omicidio di due parcheggiatori abusivi in via Nizza, aveva scritto su un social network "Due escrementi in meno"

“Non era assolutamente mia intenzione offendere le due persone morte in quanto tali, né, tantomeno, farne un discorso razziale, sarebbe stato lo stesso se fossero stati Italiani "Grave errore cedere a rabbia, ma non volevo offendere". Così scrive Mario Brescia, il consigliere della Circoscrizione Nove di Torino, finito nel ciclone della polemica dopo aver definito “escrementi” i due parcheggiatori abusivi marocchini, uccisi a coltellate in via Nizza.

“Certamente e' stato un grave errore cedere allo stress emotivo ed alla rabbia nel commentare su di un social network un così grave fatto di cronaca nera avvenuto nel mio quartiere e vissuto in prima persona”, scrive Brescia su Facebook, precisando di voler chiedere scusa a tutta la comunità marocchina di Torino, contro la quale – precisa – “non ho alcunché”.

“Ricordo però a tutti i falsi moralisti che mi stanno attaccando – precisa Brescia – che la rabbia è figlia della disperazione di un quartiere, Nizza Millefonti, costretto a vivere la quotidianità di tutti i giorni nella paura e nella violenza dei parcheggiatori abusivi, che tengono in ostaggio la zona degli ospedali e del Lingotto imponendo il pizzo anche a donne sole, anziani e disabili.

“Al Sindaco Fassino – prosegue il consigliere – che mi ha ripreso con toni così accesi senza cercare alcun confronto con me per approfondire l'indiscrezione giornalistica, rispondo che certamente l'esempio richiesto a chi riveste ruoli istituzionali esige di accantonare l'impulsività, ma esige ugualmente la presenza sul territorio per capire l'esasperazione che un’intera comunità di quartiere condivide con me: non accetto reprimende, pertanto, da chi viene a capire di persona, che il racket dei parcheggiatori abusivi non può essere liquidato come un episodio di microcriminalità, ma, come dimostrato dai tragici fatti, nasconde invece l'ombra violenta e intimidatoria della criminalità organizzata e merita la giusta risposta di repressione prevista dalla legge, anche per evitare altre vittime”.

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