Sanità, il Piemonte esce dal piano di rientro: c'è l'intesa con il Governo
La Regione potrà saldare così il debito pregresso in dieci anni
È stato raggiunto mercoledì l'accordo fra Regione e Governo che permetterà alla sanità piemontese, il 1 gennaio 2017, di uscire dal piano di rientro dal debito sanitario in vigore dal 2011. Un'intesa che permetterà di portare i pagamenti dei fornitori di Asl e Aso a 60 giorni, secondo le richieste europee, e di saldare il debito pregresso in dieci anni: 885 milioni di euro già nei primi sette.
"È stato raggiunto un obiettivo - ha detto il presidente della Regione Sergio Chiamparino - con un'ipotesi che non prevede nessun inasprimento fiscale. È un punto di mediazione che la Regione ha ottenuto nel tempo con una politica rigorosa: è la conferma di una credibilità riconquistata".
L'accordo permetterà alla sanità regionale di viaggiare a regime, riprendere le assunzioni, procedere con la realizzazione di nuovi ospedali e riacquistare piena disponibilità dei servizi extra-Lea, i servizi di assistenza essenziali. "Attenzione però - avverte Chiamparino -: uscire dal piano di rientro non significa 'liberi tutti', bensì rigore e una nuova riorganizzazione". Soddisfatti dell'intesa con il Governo anche gli assessori Aldo Reschigna e Antonio Saitta.
"Attendevamo questo momento già da qualche mese - ha commentato Saitta, assessore alla Sanità -: con questo accordo ci viene tolto un marchio negativo e riacquistiamo la nostra autonomia. Un sigillo che in qualche modo è un riconoscimento delle nostre eccellenze" .