Multe e tasse comunali, la rottamazione non convince Lo Russo: "Sì, se paga il Governo"

Ammonta a 205 milioni di euro il valore delle mini-cartelle sotto i 1.000 euro che sono state emesse dal 2000 al 2015 a Torino e che sono in attesa di essere pagate. Si parla di multe o imposte comunali che non sono mai state saldate dal cittadino e che hanno maturato un interesse che ha ulteriormente aumentato l'importo di spesa. 

È su questi interessi che il Governo sembrerebbe intenzionato ad agire approvando una sorta di rottamazione: non verrebbero dunque cancellate le multe o le imposte da pagare, ma l'interesse maturato. Un provvedimento sul quale è in corso un confronto tra i sindaci e l'esecutivo perché i Comuni vedrebbero cancellate dall'oggi al domani una quota delle risorse che sono in attesa di riscuotere. 

"Se ci danno le coperture economiche valuteremo", commenta il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, "L'Anci ha posto questo come tema critico; è un po' stravagante che si annunci la rottamazione delle cartelle e poi però non ci sono le risorse per poterlo fare". 

"Il Governo dà la possibilità a tutti gli altri enti, tranne che allo Stato, di decidere se utilizzare o meno la rottamazione delle mini-cartelle", spiega l'assessora al bilancio del Comune di Torino, Gabriella Nardelli, "È ovvio che se il Governo, come ha chiesto l'Anci, ci dà le coperture per poter fare la rottamazione è ovvio che accettiamo di fare questa attività. Il problema è che oggi pare che queste coperture non ci siano. Per quanto riguardi gli enti locali riguarderebbe non la quota capitale, ma solo gli interessi. È ovvio che se ci fosse una copertura ben venga". 

La rottamazione dunque non avverrebbe sull'intera somma di 205 milioni di euro, ma sulla parte di essa costituita dagli interessi. Per ottenere il dato si deve attendere il testo finale che verrà - se verrà - approvato dal Governo.