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Revocata la cittadinanza a Mussolini, spunta bandiera Urss in Sala Rossa

Si sono vissuti attimi di tensione durante la discussione di oltre due ore sulla revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Maurizio Marrone ha regalato anche un libro al sindaco Piero Fassino

"Proporrei di deporre la bandiera italiana a favore di quella comunista". La frase, detta dal consigliere comunale della Lega Nord Fabrizio Ricca, a cui ha fatto seguito la bandiera rossa tirata fuori e sventolata nell'aula comunale, ha creato il primo momento di tensione durante la discussione della mozione a proposito della rimozione della cittadinanza onoraria della città di Torino a Benito Mussolini. Una proposta di mozione presentata dalla maggioranza che ha trovato un iniziale duro muro da parte dell'opposizione, non tanto per il contenuto della richiesta, giudicata anzi da alcuni consiglieri più che legittima, ma per il momento in cui questa è stata presentata, e cioè a ridosso della campagna elettorale. "Noi del Nuovo Centro Destra non faremo nessun ostruzionismo, certo che è curioso che si faccia ora questa richiesta, dopo che sono passate quindici legislature del dopoguerra", ha detto Enzo Liardo.

Un dibattito durato quasi due ore, sulla rimozione di una cittadinanza onoraria data nel 1924 non dal consiglio comunale come si suole fare, ma dal Commissario di governo di allora. In molti hanno voluto dire la propria prima che si votasse. Poi il voto vero e proprio ha messo quasi tutti d'accordo: su 37 votanti, 29 a favore, 3 contrari (Forza Italia, Fratelli d'Italia) e 5 astenuti (Nuovo Centro Destra, Lega Nord e Torino Libera). La cittadinanza onoraria a Mussolini è stata revocata.

"Quello sulla cittadinanza a Mussolini è un tema complesso su cui si possono avere diverse opinioni - ha detto Michele Paolino del Pd prima del voto -. Sappiamo che i problemi della città sono altri, cosa che facciamo tutti i giorni, ma la cittadinanza onoraria è un fatto grave, è una pagina nerissima che non si può cancellare, ma si deve andare a recuperare". L'opposizione non si è dichiarata contraria al contenuto della mozione, come già detto, ma ha aspramente criticato la corsa alla revoca proprio a ridosso di elezioni importanti come quelle regionale di fine maggio. "Torino dà uno dei nomi dei suoi corsi (corso Unione Sovietica, ndr) ad un pezzo di storia che sarebbe ugualmente da cancellare - ha sostenuto ancora Ricca -. La storia non si scrive due volte e questa è pura campagna elettorale, i problemi sono altri. Eliminiamo allora anche qualsiasi riferimento al regime comunista".

Altro momento di tensione in Sala Rossa si è vissuto quando ha preso la parola Silvio Viale che, al termine del suo discorso, ha tirato fuori una stella di David appiccicandosela sul petto. "La difesa di Mussolini è una vergogna - ha letteralmente urlato il consigliere del Pd -. Ricordo anche che contro il fascismo non combatterono solo i comunisti, i russi, ma anche gli americani, i polacchi e altri popoli: a Torino, corso Unione Sovietica evoca la lotta per la Liberazione. Revocare la cittadinanza è un atto dovuto: questa città non ha mai amato Mussolini, neppure ai tempi del suo massimo consenso".

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