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Referendum caccia, Esposito: "Si respingano i veti demagogici"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Nei giorni scorsi abbiamo posto il problema di trovare una soluzione di carattere legislativo per evitare il referendum sulla caccia che, vogliamo ricordarlo, non è un referendum per abolirla ma per introdurre alcune limitazioni alla stessa sul territorio piemontese. Un referendum che costerà alle casse regionali, e quindi ai cittadini, 22 MILIONI DI EURO.

Osserviamo con soddisfazione che il tema è stato finora raccolto, almeno a parole, da quasi tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, ma siamo altrettanto consapevoli che alcune forze minori, in primis il Movimento 5 stelle (che non perdono occasione per farsi alfieri di una demagogica e furbesca crociata contro i costi della politica), in questa circostanza stanno facendo di tutto per far sprecare un’ingente quantità di risorse per una consultazione elettorale che sarebbe facilmente evitabile. Il che dimostra, ancora una volta, il loro totale disinteresse per i problemi veri delle persone e la loro esclusiva preoccupazione di cavalcare i sentimenti più beceri dell’antipolitica.

Beninteso: se si è giunti a questo punto la responsabilità è solo della sconcertante ed irresponsabile gestione della faccenda da parte dell’Assessore Sacchetto, nonché della latitanza del Presidente Cota che si è occupato di questo tema quando oramai il pasticcio era stato fatto. Tuttavia, le principali associazioni ambientaliste a livello nazionale qualche settimana fa diramarono un comunicato congiunto in cui si sottolineava come sarebbe bastato introdurre in una nuova legge ‘poche cose di buon senso’ per evitare di andare alle urne. Spiace dover constatare che questo buon senso è mancato sia sul versante della Giunta sia su quello di alcuni dei sostenitori del referendum.

Il tempo per una soluzione è sempre più stretto e per questo rivolgiamo un appello alle forze politiche maggiori, PD e PdL, che da alcuni mesi sostengono lo stesso Governo, nonostante le strutturali differenze, in nome dell’imperativo di salvare il nostro Paese dal disastro. Oggi PD e PdL in Consiglio regionale hanno la possibilità di far prevalere l’interesse generale e di salvare 22 milioni di euro impiegabili per far fronte a problemi ben più seri per i nostri cittadini. Speriamo che prevalga il senso di responsabilità e non si perda l’occasione per dimostrare che la politica non è né sorda né cieca. Per questo veti e ricatti da parte di formazioni minori, che intorno a questo referendum stanno costruendo l’ennesimo gioco demagogico, devono venire respinti con determinazione. Si ricerchi, quindi, un accordo unitario, ma si proceda anche senza, pur di raggiungere l’obiettivo di evitare un costosissimo referendum. Chi scrive non va a caccia, ama gli animali, ma ha prima di tutto la responsabilità di far prevalere i problemi concreti delle persone.

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