Contro le sedute online il leghista agita un cuscino in aula: "Governano stravaccati sul divano"

Ha agitato in aula un cuscino con sopra i simboli dei partiti del centrosinistra presenti in circoscrizione 4. Così Carlo Emanuele Morando, consigliere di circoscrizione leghista, ha protestato contro quella che sembrerebbe la volontà della maggioranza di mantenere le sedute del consiglio da remoto anche dopo la cessazione dello stato di emergenza. 

"Le sedute da remoto costituiscono un innegabile bavaglio alle opposizioni e al dibattito politico", spiega Morando, "La maggioranza in circoscrizione 4 ha presentato un ordine del giorno con cui chiede, senza più la copertura dello stato d'emergenza, la continuazione delle sedute istituzionali da remoto. La convocazione delle sedute è una competenza esclusiva del presidente, questo documento quindi gli consentirebbe di stabilire autonomamente di riunire il consiglio da remoto per tutta la durata della consiliatura, 5 anni". 

Le opposizioni però non ci stanno: "Ci siamo mostrati dialoganti: ho posto una richiesta pregiudiziale per il ritiro del documento e la sua discussione in sede di commissione, per arrivare ad un documento congiunto più morbido e più vicino alle sensibilità di tutti i consiglieri. Non ci hanno ascoltato, hanno evitato il confronto. Ho proposto, con un emendamento di merito, di considerare obbligatoria la presenza in aula durante i consigli e le commissioni alla presenza degli assessori, lasciando online le sedute più tecniche. Nulla, muro di gomma", continua Morando.

"A questo punto abbiamo recepito la volontà della sinistra di fare gli amministratori comodamente stravaccati sul divano di casa e ho quindi portato in aula un cuscino per rendere più comodo, per la maggioranza, seguire le riunioni al computer. Al termine della votazione con i colleghi del centrodestra abbiamo esposto dei cartelli di protesta. Noi siamo per la politica tra la gente, la sinistra preferisci quella tra i guanciali".