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Burzi (Progett'Azione): "Troppo lenta l'approvazione di una legge regionale"

L'intervento di Angelo Burzi, capogruppo in Regione di Progett'Azione sul problema della lentezza del processo decisionale nel Consiglio Regionale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Colgo l'occasione della discussione sulla legge Urbanistica regionale per riprendere un tema a me e al nostro partito politico molto cara: la governabilità.

A chi é abituato a lavorare in un azienda privata sembrerà assurda la procedura di approvazione di un legge regionale: la legge viene presentata, dopo innumerevoli riunioni viene calendarizzata nella Commissione competente per materia ( bilancio, commercio, sanità ecc...), la Commissione in cui sono presenti i consiglieri rappresentanti tutti i gruppi politici esamina la legge articolo per articolo e tutte le proposte di modifica che i vari gruppi politici avanzano.

Bene, dopo il calvario in Commissione che può arrivare a durare anche 10 mesi, dopo ennesime riunioni la proposta di legge viene calendarizzata nell'aula del consiglio regionale e viene finalmente esaminata dall'organo che ha la podestà legislativa, il Consiglio Regionale nella sua forma plenaria.

Ora in molti immaginano che a questo punto, avendo la commissione competente esaminato articolo per articolo, emendamento per emendamento, avendo sviscerato ogni singola virgola della proposta di legge, il Consiglio Regionale possa approvare o respingere il testo così formulato dalla Commissione, apportando magari marginali modifiche su punti che non erano emersi nell'esame della Commissione. Non é così: la procedura ordinaria prevede che il consiglio, composto dagli stessi gruppi politici presenti in Commissione, ricominci tutto da capo, esaminando nuovamente articolo per articolo, emendamento per emendamento, sviscerando (di nuovo) il testo in ogni suo comma e in ogni sua virgola.

Nella scorsa legislatura sono stato, quale capogruppo del principale gruppo politico d'opposizione, co-artefice della modifica del regolamento, il quale consente di velocizzare le procedure del Consiglio Regionale. Anche qua in molti saranno increduli: il nuovo regolamento non é mai, dico mai, stato utilizzato dall'attuale governo regionale del Presidente Cota, lasciando che il Consiglio si paralizzasse, per esempio sulla legge Urbanistica e che ci si ritrovasse a Marzo di quest'anno senza che l 'esame del bilancio preventivo 2013 fosse nemmeno iniziato inCommissione bilancio (il quale per legge dovrebbe essere approvato dal Consiglio Regionale entro dicembre dell'anno precedente a quello a cui si riferisce).

Ora mi soffermo un attimo sulla questione del bilancio perché la ritengo fondamentale: non si deve approvare il bilancio nei termini di legge per un eccesso di zelo o per eleganza stilistica, ma si deve approvare il bilancio entro il 31 dicembre di ogni anno per rispetto nei confronti di quanti al bilancio regionale (circa 16 miliardi di soldi pubblici) guardano e fanno riferimento: dai dipendenti regionali, alle imprese che vantano crediti con le pubbliche amministrazioni, alle amministrazioni locali e last but non least i cittadini piemontesi.

Come forza politica che aspira a governare questa regione, Progett'Azione ha fin da subito sottolineato come se non si cambia radicalmente l'impianto di procedura del Consiglio Regionale che, lo ripeto, lo si può fare subito applicando il regolamento in vigore, nessuno dei temi centrali della vita economica e sociale di questa regione potrà essere efficacemente affrontato.

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