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Esposito (Pd): "Basta attacchi contro il procuratore Caselli"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Oramai l’attacco nei confronti del Procuratore della Repubblica Giancarlo Caselli, ‘colpevole’ di aver condotto l’indagine contro i violenti del movimento No Tav, non conosce più freni. Abbiamo assistito al tentativo di delegittimare l’indagine, a numerosi tentativi di impedire a Caselli di partecipare a dibattiti pubblici, agli appelli di un gruppo di intellettuali salottieri che, nostalgici degli anni Settanta, si sono mobilitati a difesa di un ex magistrato impegnato in una personale lettura assolutoria dei reati dei No Tav, per finire con l’‘assedio’ al Tribunale di Torino in occasione della prima udienza del processo senza che nessuno si sia alzato per condannare un fatto la cui gravità è senza precedenti.

Ora, l’ineffabile maître à penser del movimento No Tav, nonché consulente della comunità montana valsusina, Massimo Zucchetti con un post su Facebook (che qui allego) mette in discussione l’operato di Giancarlo Caselli contro la mafia negli anni in cui lo stesso ricopriva la carica di Procuratore capo a Palermo. Sono certo che in molti sorrideranno per questa mia ennesima denuncia e diranno che, in fondo, Zucchetti è solo un docente del Politecnico di Torino un po’ eccentrico. Accettare questa lettura significa semplicemente non voler vedere la continua e quotidiana azione di denigrazione politica e culturale volta a demolire l’immagine ed il ruolo di un italiano a cui questo Paese dovrebbe gratitudine.

All’ignorante Prof. Zucchetti voglio ricordare, come testimoniato da atti pubblici, che gli anni di Caselli a Palermo hanno prodotto 650 ergastoli, l’arresto dei più importanti capi mafia a cominciare da Riina e la confisca di milioni di euro di beni mafiosi. Mettere in discussione tutto questo, nel tentativo sciagurato di difendere un po’ di anarco-insurrezionalisti e un po’ di aderenti ai centri sociali responsabili di violenze inaudite contro le forze dell’ordine, è una cosa vergognosa e insopportabile. Né riesco a capacitarmi perché, a fronte di questo stillicidio di attacchi contro Caselli, continui l’assordante silenzio da parte della cosiddetta società civile, tradizionalmente sempre in prima fila nei convegni in cui si parla di legalità.
Sperando che prima o poi qualche coscienza si desti, non cederò di un millimetro dalla mia azione di denuncia, anche se solitaria, contro chi è responsabile di questa operazione di discredito nei confronti del Procuratore Caselli.

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