Primarie in Piemonte: polemiche a Novi Ligure, respinti ex leghisti

Respinti al seggio delle primarie perché ex leghisti. E' polemica a Novi Ligure, comune alessandrino amministrato dal Pd. A sollevarla due consiglieri comunali indipendenti, ma con un passato nel Carroccio, Marco Bertoli e Giuseppe Dolcino. Volevano votare per il 'rottamatatore' Matteo Renzi, ma non sono stati ammessi alle urne perché, regolamento alla mano, "svolgono attività politica contraria al centrosinistra".

"Mi hanno contestato che non sono iscritto al Pd - tuona Bertoli - ma io sono eletto come indipendente da vent'anni. E meno male che dicono di essere aperti alla società civile...". "Mi hanno detto che se fossi passato con la maggioranza in Consiglio comunale - rincara la dose Dolcino - avrei potuto votare ma non ho accettato".

La segretaria locale del Pd, Cecilia Bergaglio, ha provato a stoppare la discussione, ricordando l'articolo 3, comma 7, del regolamento delle primarie. "Abbiamo deciso che chi aveva ruoli istituzionali fuori dal centrosinistra - spiega - non poteva votare". Dunque fine delle polemiche? Non proprio, perché i renziani hanno sostenuto che, a prendere il regolamento alla lettera, allora nei comuni in cui il Pd è in maggioranza avrebbero dovuto impedire di votare anche ai consiglieri di Sel.

"Le regole per accedere alle primarie del centrosinistra sono efficaci e si stanno dimostrando utili e necessarie", interviene il deputato Pd Giorgio Merlo, secondo cui "sono stati sconfitti tutti quelli che pensavano di portare ai seggi elettori di altri schieramenti per battere il segretario nazionale del Pd". Parla invece di "sopruso" il presidente dei Radicali Italiani, Silvio Viale. E le polemiche non finiscono, perché nei pressi di alcuni seggi torinesi - ma si tratta di casi isolati - è stata denunciata campagna pro-Bersani. (Fonte Ansa)