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Conti del Comune, i revisori riaprono il caso: "I 5 milioni andavano in bilancio"

Rolando: "Abbiamo agito secondo le norme"

Non si placa la polemica sul bilancio comunale. In particolare le luci si accendono di nuovo sul debito Ream, i 5 milioni che la Città di Torino deve restituire alla società nell'ambito del progetto Westinghouse, cifra che non era stata iscritta nel documento e che è costata alla sindaca, all'assessore al Bilancio Sergio Rolando e al capo di gabinetto Paolo Giordana un avviso di garanzia.

I vertici dell'amministrazione hanno appena ricevuto dai revisori una nota, riferita al Bilancio 2017, in cui è sottolineato che "il debito doveva essere riconosciuto e finanziato nel bilancio 2017 a prescindere dall'effettivo versamento dilazionato concesso per il 2018".

E ancora che "il certificato di bilancio è da ritenersi corretto se, e solo se, non include l'allocazione sull'anno 2018 del debito Ream" e che "la sola allocazione nell'esercizio 2018 non è sufficiente a sanare la mancata rilevazione del debito nell'esercizio di perfezionamento dello stesso".

Il debito fuori bilancio di 5 milioni di euro nei conti del Comune era già stato certificato a fine aprile dai revisori nell’integrazione alla loro relazione sul bilancio, a cui in un primo tempo avevano dato parere “favorevole” ma “con riserva”. 

La replica dell'assessore 

“La Giunta Comunale e gli uffici - replica l'assessore al Bilancio - hanno predisposto la delibera degli equilibri di bilancio nel rispetto delle norme, dei regolamenti amministrativi e dei principi di trasparenza degli atti. Si attendono gli esiti dei procedimenti in corso della magistratura, di cui abbiamo massima fiducia”.

 "Si tratta di questioni già abbondantemente discusse relative a Ream e alla delibera sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio del 2017 - ha commentato anche Fabio Versaci, presidente del Consiglio comunale - Chiederò ufficialmente al presidente della Prima Commissione di audire pubblicamente i revisori per meglio comprendere le ragioni della nota che al momento mi sfuggo". 

Le reazioni delle opposizioni 

Una faccenda che, nei mesi scorsi, aveva spinto le opposizioni a presentare un esposto in procura e che oggi non risparmiano commenti: "Il sindaco Appendino e la giunta pentastellata - si legge in una nota di Alberto Morano di Lista civica e Osvaldo Napoli di Forza Italia - hanno manipolato il parere del Collegio dei Revisori e hanno prodotto un falso sostanziale approvando la delibera dello scorso 27 luglio con le considerazioni favorevoli dei Revisori “non corrispondenti al vero”.

Anche Stefano Lo Russo del Pd definisce il fatto "gravissimo" sui social e lancia accuse di "una opacità di gestione, una approssimazione e una disinvoltura da parte di Appendino e del suo Assessore al Bilancio Rolando davvero ormai intollerabili.

Non si può governare la Città così. Chiederemo - aggiunge - di audire quanto prima i Revisori dei Conti sperando, almeno stavolta, di non assistere all'ennesima pantomima Appendiniana di dire che "è colpa di chi c'era prima" e che chi (non) guida Torino si assuma le proprie responsabilità fino in fondo".

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