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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Trasferimento Oftalmico e amianto, Saitta: “In via Cherasco non ci sono rischi per la salute”

L'assessore spiega che negli edifici della Città della Salute non vi è la presenza della pericolosissima fibra

In Consiglio Regionale l’interrogazione presentata da Gian Luca Vignale (FI) sul trasferimento di parte dell’ospedale Oftalmico negli edifici della Città della Salute ha aperto il dibattito sulla presenza di amianto nell’edificio di via Cherasco.

L’assessore alla Salute Antonio Saitta ha puntualizzato:Nei locali della Città della Salute di Torino di via Cherasco non c’è presenza di fibre respirabili libere. Quindi non sussistono assolutamente rischi per la salute, e ricordo che già oggi è sede di strutture sanitarie e che la direzione aziendale ha confermato come eventuali interventi di rimozione in questo momento non risultano rivestire il carattere di urgenza perché si tratta di una  situazione costantemente monitorata dal Politecnico di Torino”.

Nella risposta in aula, letta dall’assessore Augusto Ferrari, essendo Antonio Saitta impegnato a Roma per i lavori della Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, si ricorda come gli edifici che compongono l’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino risalgono per la maggior parte agli anni ‘30, e all’atto della loro costruzione queste strutture ebbero un importante impiego di manufatti contenenti amianto.

Nel corso degli ultimi 20 anni e soprattutto nell’ultimo triennio l’azienda ha svolto un aggiornamento del censimento dei manufatti contenenti amianto come previsto dalle normative, si è provveduto ad attuare cantieri per la bonifica delle zone maggiormente a rischio e i rimanenti edifici sono monitorati costantemente ed i campionamenti sono svolti da uno dei pochi Enti terzi accreditati, cioè il Politecnico di Torino.

Ha concluso Saitta:L’Azienda ospedaliera universitaria Città della Salute di Torino, considerate le dimensioni e la rilevanza che riveste sul territorio nazionale, ha già contattato il ministero per conoscere le modalità per la presentazione delle richieste di finanziamento e confida di poter usufruire di fondi straordinari per avviare le bonifiche rimanenti”.
 

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