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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Fare piccola media impresa: quarant’anni dopo… e tra cinque anni?

Guardare al passato per capire il presente e progettare il futuro della PMI 11 febbraio | ore 21.00 | Teatro S. Giuseppe | Via Andrea Doria 18 | Torino

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Oscar Giannino ritorna a Torino per un incontro organizzato da FARE per Fermare il declino dedicato alla PMI; accanto a lui tre figure chiave del mondo imprenditoriale Piemontese di ieri e di oggi: Aldo Ravaioli, candidato al Senato per FARE ed ex Presidente Piccola Industria - Unione Industriale Torino; Bruno Di Stasio, attuale Presidente Piccola Industria - Unione Industriale Torino e Massimo Guerrini, Vicepresidente API. Moderatore Marco Castelnuovo de La Stampa.

Se il problema più grande per le imprese era come "essere competitive", nella congiuntura politico-economica attuale il problema si è trasformato nel come riuscire ad "essere", cioè come sopravvivere ai colpi della crisi. Per trovare le risposte, è utile guardare indietro nel tempo, fare confronti, capire come si è arrivati sin qui e perché, per concentrarsi, solo e soltanto dopo, sulle soluzioni più adatte al presente. È proprio questa infatti la prospettiva proposta dell'incontro organizzato da FARE per Fermare il declino in programma Lunedì 11 febbraio, ore 21.00, al Teatro San Giuseppe in Via Andrea Doria 18 a Torino, un'occasione per una panoramica dettagliata sul mondo della PMI Piemontese e non solo, in perfetto equilibrio tra passato e presente.

Assistiamo ogni giorno a manifestazioni, proteste, scioperi di lavoratori ed imprenditori che, uniti, cercano di far sentire la propria voce ad Istituzioni meritevoli di aver effettivamente fatto qualcosa per tamponare l'emergenza, ma colpevoli poi di essersi fermate, senza andare oltre con soluzioni articolate e specifiche per le esigenze pratiche delle PMI. Di seguito un assaggio delle tematiche dell'incontro torinese, attraverso le voci dei tre relatori, con conclusione di Oscar Giannino:

"È impensabile che le nostre richieste di aiuto non vengano accolte" sosteneva Massimo Guerrini lo scorso ottobre alla manifestazione di Imprese che Resistono a Torino. "Il tessuto che la PMI rappresenta in Italia è molto importante perché costituisce una grossa parte della rete produttiva nazionale; bloccando questo comparto, si blocca quasi tutto il Paese". Bisogna tornare ad una maggiore attenzione sul settore con provvedimenti precisi: ci siamo battuti per l'esigibilità dell'IVA per cassa, continuiamo a batterci perché i pagamenti siano fissati a 30 giorni e perché ci possano essere meno sprechi in una gestione della spesa pubblica che non riesce a sostenerci nelle criticità attuali".

"La classe imprenditoriale italiana ha dimostrato di essere indiscutibilmente capace e di qualità" sostiene inoltre Bruno Di Stasio "e merita quindi maggior attenzione da parte del Governo; questo è infatti l'unico elemento, in grado di preservare il patrimonio di esperienza, impegno e produttività che essa ha rappresentato fino ad oggi".

"Io che per molto tempo ho lavorato nel settore industriale alla Presidenza sia di aziende che di associazioni di categoria", aggiunge Aldo Ravaioli, "mi unisco pienamente alle richieste attuali della PMI, ben sapendo quanto sia importante per la crescita del comparto una progettualità condivisa ed integrata tra Istituzioni e imprese, capace di una visione complessiva e di una tutela della competitività e dello sviluppo del settore non solo nel mercato nazionale, ma anche e soprattutto in quello internazionale".

Ad allargare ad un contesto più ampio i punti critici affrontati in questo dibattito, pensa infine Oscar Giannino che ha dichiarato:"Dalla difficoltà patrimoniale e reddituale della piccola impresa si esce con innovazioni tecniche che devono anche essere all'altezza delle difficoltà, cioè straordinarie. Il totale delle tax expenditures del nostro paese, oltre 280 miliardi di euro l'anno, va riconcentrato non a copertura di maggiori spese, come si proponeva di fare il governo nella sua Legge di stabilità, ma a favore di tre sole priorità: crescita, innovazione e internazionalizzazione della piccola impresa; sostegno alla famiglia; sostegno a chi perde il reddito e non rinuncia all'inserimento in politiche attive per la rioccupabilità".


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