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Olimpiadi, Sergio Chiamparino: "Rifarei tutto come dieci anni fa"

Preparandosi ai festeggiamenti per il decimo anniversario olimpico, il presidente della Regione e allora sindaco di Torino, si toglie qualche sassolino dalla scarpa

Sono passati dieci anni dal giorno in cui la Torino olimpica comparve sugli schermi televisivi di tutto il mondo. Per la prima volta nella storia della città, non più solo Juve e Fiat. Il capoluogo sabaudo si esponeva alle luci della ribalta per le sue eccellenze messe in luce da una straordinaria vetrina a cinque cerchi. 

E il mese di febbraio sarà l'occasione, sotto la Mole, per abbandonarsi ai ricordi con l'intera collettività, insieme a volontari - il cuore vero dei XX Giochi Olimpici Invernali -, i dipendenti Toroc e a tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di un evento unico che, come ha sottolineato Sergio Chiamparino, attuale presidente della Regione e nel 2006 sindaco della città olimpica, "ha contribuito a fare la storia di Torino". 

I Giochi furono organizzati in un clima di scetticismo generale ma le cose mano a mano cambiarono. "Torino - ha precisato Chiamparino oggi, non senza nascondere un velo di emozione - ha avuto il coraggio di 'buttare il cuore oltre l'ostacolo' e mi riferisco ai cittadini soprattutto". Il "sindaco delle Olimpiadi", che secondo alcuni sondaggi fu anche riconosciuto in quel periodo come il sindaco più amato d'Italia, non ha poi perso l'occasione di fare alcune precisazioni in merito alle polemiche sui debiti fatti dall'allora amministrazione, per soddisfare il grande evento.

 "Sono stato accusato di aver fatto debiti per le Olimpiadi. Beh, francamente, molto pochi - ha dichiarato -. Quando si compra una casa e si accende un mutuo, la casa poi resta e ora mi sembra che ne sia valsa la pena: la casa è meglio di com'era prima. Ci restano la soddisfazione di aver rilanciato la città e l'orgoglio di aver vinto una grande sfida".

E continua: "Certo, magari si sarebbero potuti adottare accorgimenti diversi - ha ancora precisato - ma sottolineo che il Toroc ha chiuso i suoi conti in pareggio e che questi nostri Giochi sono stati Giochi puliti: la magistratura ha effettuato tutti i controlli e non è mai stato trovato nessuno con le 'mani in pasta'. Ma non perchè siamo i più bravi, semplicemente è una questione di etica".

Anche in merito al post-olimpico, soprattutto agli impianti sportivi e alle zone della città che non sono state sfruttate al meglio, Chiamparino non arretra di un passo: "Purtroppo dopo il 2006 è arrivata la crisi edilizia - ha concluso - ma nulla andrà sprecato. E io rifarei tutto esattamente come dieci anni fa":

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