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Olimpiadi 2026 a Milano-Cortina, ma per Torino è un'occasione persa

Cirio però non si arrende

Dopo Torino 2006, a 20 anni di distanza, le Olimpiadi Invernali tornano in Italia. Il Cio ha assegnato i Giochi del 2026 a Milano e Cortina mentre al capoluogo sabaudo oggi resta solo l'amaro in bocca. Una soddisfazione dolce per l'intero paese ma con un retrogusto quasi acido per tutti torinesi che nell'Olimpiade bis ci avevano creduto e ai quali, mai come oggi, non resta che una sensazione di emarginazione e la consapevolezza che la loro città al Nord, è sempre più periferia.

Il tentativo della Regione

Ma la Regione Piemonte non getta la spugna. Il governatore Alberto Cirio, come già aveva annunciato, non ha perso tempo ed ha sottolineato l'intenzione di voler contribuire al successo dell'evento a cinque cerchi:

"L'assegnazione a Milano e Cortina delle Olimpiadi invernali del 2026 è una bellissima notizia per l'Italia. Il Piemonte - ha dichiarato in una nota - è pronto fin da subito a mettersi a disposizione con i propri impianti per contribuire alla realizzazione del più grande evento che un territorio possa ospitare. Torino e le sue montagne - ha proseguito - custodiscono un patrimonio di infrastrutture sportive che vale più di mezzo miliardo di euro. Un'eredità olimpica che, insieme all'esperienza maturata, siamo felici di poter mettere immediatamente a disposizione di Lombardia e Veneto. Già domattina invieremo il nostro dossier".

Con lui, pronti a fare squadra, anche i sindaci delle valli olimpiche, intenzionati a riaprire un dialogo con Governo e Coni affinché gli impianti protagonisti nel 2006 possano in qualche modo, ovviamente nel rispetto di Milano e Cortina, ritornare sotto i riflettori.

Appendino, nei giorni scorsi aveva detto di essere d'accordo sulla possibilità di mettere a disposizione gli impianti ma alla notizia della vittoria di Milano-Cortina, non ha riservato che poche parole su Twitter: "Congratulazioni a tutte le persone coinvolte e, in particolare, ai colleghi sindaci Sala e Ghedina".

Delusione anche dal M5S

E sul web, inutile dire che si è scatenata la polemica contro l'amministrazione pentastellata, secondo molti colpevole di essersi lasciata sfuggire l'occasione di riportare Torino e il Piemonte, all'attenzione del mondo, così com'era già successo 20 anni fa.

Contrariamente a quanto ci si sarebbe potuti aspettare, uno dei primi commenti amari arriva proprio dalla maggioranza a Cinque Stelle. A scrivere su Facebook è il consigliere grillino in comune, Marco Chessa, "anomalo" in un certo senso per aver sempre sostenuto la candidatura di Torino e che si autodefinisce "sportivo patologico" : "Le Olimpiadi invernali del 2026 a Milano e Cortina sono una vittoria per l’Italia e una sconfitta per Torino. Una sconfitta maturata per meri interessi di bottega, - affonda facendo riferimento ai cinque dissidenti che in Consiglio comunale fecero gioco forza, opponendosi alla candidatura di Torino -, politica di una parte del Movimento Cinque Stelle torinese, regionale e nazionale, che ha preferito opporsi ad una opportunità incredibile per la nostra Città e farsi dettare la linea da comitati e coordinamenti, capaci di portare in piazza ben ventiquattro manifestanti a bruciare un dossier olimpico, contro l’ottanta per cento dei torinesi favorevoli all’evento".

Nel lungo post tuttavia, Chessa solleva dalla responsabilità del fallimento la sindaca Appendino che "ha fatto di tutto per tenere in vita la candidatura della nostra Città". Il consigliere poi conclude il suo messaggio facendo i complimenti al presidente del Coni, Giovanni Malagó per i risultati e riconoscimenti ottenuti, "Risultati e riconoscimenti  - e non risparmia la stoccata, rifacendosi allo slogan del 2006" Passion lives here"- che al momento non ci riguardano, perché la passione e la lungimiranza non vivono più qui."

Il rimpianto sul web

Critiche arrivano anche dalle opposizioni. "Olimpiadi 2026: un'occasione persa per Torino - ha commentato Stefano Lo Russo, capogruppo del PD in Comune -. Sappiamo a chi dire grazie" e fa riferimento alla "miopia" del M5S e alla debolezza della sindaca che "non ha saputo gestire un dossier così importante".

"Le Olimpiadi a Milano-Cortina costeranno immensamente di più di quanto - ha commentato Roberto Rosso (FdI), assessore ai Rapporti con il Consiglio della Regione Piemonte - non si sarebbe speso a Torino, che ha già tutte le strutture pronte (e pagate) per ospitare i Giochi invernali. Per Torino è un grande rammarico aver perso quest’occasione di rilancio: una sconfitta che ha nomi e cognomi, in primo luogo il Coni, poi il Governo, ma anche il Comune di Torino. Certamente Malagò - ha avanzato - ha fatto di tutto per portarci via i Giochi, ma il fatto che Appendino abbia prontamente tolto Torino anche dalla possibile terna, quando le si proponeva un ‘assegnazione condivisa, ha peggiorato la situazione"

Un riferimento a Torino, a proposito della mancata partecipazione ai Giochi 2026, è arrivato anche dal ministro dell'Interno Matteo Salvini: "È una bella notizia, una grande immagine per l'Italia in tutto il mondo. Mi spiace solo che qualcuno si sia sfilato, perché avrebbe potuto essere l'Olimpiade di tutto l'arco alpino".


 

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