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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

Inchiesta sui costi in Regione: chiuse le indagini, in arrivo gli avvisi di garanzia

Dal primo pomeriggio le notifiche sono in consegna presso i consiglieri regionali coinvolti o presso i loro legali. Non si sa ancora per quanti eletti è stato chiesto il rinvio a giudizio

L'inchiesta partita nel settembre 2012, quando per la prima volta la Guardia di Finanza mise piede dentro i palazzi della Regione Piemonte per controllare i conti e le spese dei gruppi consiliari, si è conclusa quest'oggi.

Dagli avvocati si apprende che le prime notifiche per le persone indagate sono già state consegnate nel primo pomeriggio. Le altre sono in consegna. Le ipotesi di reato sono quelle di truffa ai danni della Regione, peculato o appropriazione indebita. Le indagini hanno coinvolto quasi tutti i consiglieri regionali eletti nella scorsa tornata elettorale, ma non solo.

Dalle prime notizie trapelate sarebbero 35 gli avvisi di garanzia.

La maggioranza Cota in una nota congiunta. "A chi parla di dimissioni o tenta goffamente di strumentalizzare una situazione che andrebbe invece risolta con una presa di responsabilità collettiva ricordiamo come solo in questa legislatura, grazie a questa maggioranza e alla presidenza Cota, siano stati praticamente azzerati i costi della politica in Regione. Non vediamo sinceramente quale senso possa avere ipotizzare oggi delle dimissioni".

Non riguarderebbe solo il Consiglio regionale del Piemonte l'inchiesta sui "rimborsi facili". Sotto la lente d'ingrandimento della Guardia di Finanza sono finiti oltre 300 consiglieri di 17 regioni italiane diverse.

La maggioranza del Governatore Roberto Cota si è confrontata in una riunione durata oltre due ore. Durante questa è stato sottolineato, in presenza anche del presidente del Consiglio regionale Valerio Cattaneo, come sia sempre stata applicata la legge e i regolamenti in buona fede. "Il Consiglio regionale - scrivono i capigruppo della maggioranza in una nota congiunta - è un organo legislativo, ci sono leggi e regolamenti che stabilivano la natura privatistica dei gruppi; non è realistico pensare che in passato, per oltre 30 anni, la magistratura contabile sia stata distratta o negligente".

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