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A Torino nessuna alleanza fra Pd e M5S, Lorusso: "Appendino si dimetta"

Intanto a Roma, le prove di Governo

A Roma il Movimento Cinque Stelle e il Partito Democratico si stanno affannando a trovare un accordo. A Torino invece non tira la stessa aria. I dem non sono intenzionati a "sedersi a tavola" con i grillini e i rappresentanti del partito, nelle ultime ore, lo stanno manifestando apertamente.  "Prima Appendino si dimette e consente di tornare al voto, meglio è per il futuro di Torino" scrive il capogruppo in comune Stefano Lorusso, puntando il dito sulla sindaca, "la prima della fila a gettare fango sul Pd torinese e sui suoi esponenti". E ancora: "Gridavano a squarciagola "Onestà! Onesta!" dandoci dei delinquenti".

Lorusso non risparmia poi critiche all'amministrazione a Cinque Stelle, "arrogante e nella quasi totalità dei casi del tutto inadeguata", sottolineando i provvedimenti non condivisi: dal Tav alle mancate Olimpiadi, dal modo di fare cultura alla gestione dei trasporti in città. Nessuna speranza di un'intesa dunque, nè oggi nè in futuro, nemmeno in vista delle prossime elezioni comunali, bensì la determinazione da parte del Pd di continuare "a provare ad ascoltare la Città, a segnalare le cose che non funzionano perchè si possano correggere". 

E sulla stessa linea è Mimmo Carretta, segretario metropolitano del Pd, che su Facebook, alludendo al quadro che si sta delineando al Governo, commenta: "Non ci resta che aspettare, guardare con attenzione e con il nostro consueto senso di responsabilità, all'evolversi della situazione romana. Ma con una certezza: qualsiasi scelta non servirà a mettere in naftalina questi tre anni di disastri della giunta Appendino - affonda -. Senza rancore, ma Torino merita altro". 

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