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Cota non nega ma spiega: "Il rimborso delle mutande? Un mero errore"

Il Governatore della Regione Piemonte si difende dalle accuse degli ultimi giorni, ultima delle quali il rimborso per un paio di mutande comprate negli Usa. Aggiunge: "Ho già proceduto al rimborso"

Accusato di essersi fatto rimborsare un paio di mutandoni verdi acquistati a Boston, durante un suo viaggio negli Stati Uniti per migliorare il suo inglese, il Governatore Roberto Cota ha risposto direttamente sulla sua pagina facebook.

"Sono sottoposto - scrive Cota - è bene ribadirlo, ai disperati attacchi dei feticisti della penna. L'ennesima storpiatura apparsa oggi è eclatante: mi sono recato a Boston per un corso di formazione e visita al Massachusetts Istitute of Tecnology, ho pagato di tasca mia, per diverse migliaia di euro, l'intero costo del viaggio e del corso a cui ho partecipato e, per mero errore, la struttura regionale al mio rientro ha richiesto il rimborso di uno scontrino catalogato da me come privato".

Il Governatore della Regione Piemonte non nega dunque che i 40 euro pagati per i boxer gli sino stati rimborsati, ma parla di "mero errore". Una distrazione che comunque non è sfuggita alla Guardia di Finanza che ha inserito la voce "Chappytrunk, kiwi, taglia L" nelle oltre 17 mila pagine dell'inchiesta.

"Per queste e altre voci erroneamente inserite - prosegue Cota -, ho già proceduto ad un rimborso sempre di tasca mia nei mesi passati. Ma di questo nessuno parla naturalmente, perché lo scopo è distruggere l'uomo per giochi di potere politico. Non aggiungo altro - conclude -, perché non ho intenzione di piegarmi a questa macchina del fango".

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