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Movimento 5 Stelle: "Ndrangheta e Politica: una storia che si ripete"

"L'arresto di un ex sindaco, candidato sindaco e padre di sindaco come Nevio Coral, così come il fatto che un consigliere comunale di Orbassano accompagni un candidato presidente al bar dello zio capocosca, danno la misura di come la ndrangheta sia penetrata"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Gli intrecci tra politica e criminalità organizzata, le cui prove stanno emergendo in questi giorni, certamente non ci sconvolgono, bensì confermano la presenza di un sistema partitocratico marcio che abbiamo già denunciato e continueremo a denunciare.

L'arresto di un ex sindaco, candidato sindaco e padre di sindaco come Nevio Coral, così come il fatto che un consigliere comunale di Orbassano accompagni un candidato presidente al bar dello zio capocosca, danno la misura di come la ndrangheta sia penetrata in modo gravissimo all'interno del Popolo delle Libertà torinese.

E' altrettanto inquietante pensare che il neo sindaco di Torino, pur a sua insaputa, sia stato eletto anche con voti esplicitamente chiesti alla ndrangheta da alti esponenti del Partito Democratico. Lucà e Boeti, così come Porcino dell'Italia dei Valori, devono spiegare come abbiano potuto intrattenere rapporti con Salvatore De Masi, che già in articoli di stampa del luglio 2010, ben prima degli eventi in questione, veniva esplicitamente descritto come un boss della ndrangheta. O sapevano chi era, o sono disinformati e molto ingenui; in ogni caso sono politicamente indifendibili.

In assenza di spiegazioni credibili, chiediamo dunque al sindaco e ai partiti di ogni colore di dimostrare la propria buona fede sospendendo immediatamente da ogni incarico tutti gli esponenti coinvolti e pretendendo le loro dimissioni.

Quanto avvenuto getta inoltre una luce sinistra sull'insistenza dei politici nel voler inviare la forza pubblica per avviare i cantieri di una grande opera come il Tav, e sui proiettili inviati con l'obiettivo di alzare la tensione e favorire l'avvio dei cantieri. La ndrangheta, già infiltratasi negli appalti della Tav Torino-Novara, ha certamente forte interesse per quelli della Torino-Lione. Non vi deve essere neanche il minimo sospetto che la forza pubblica possa essere inviata contro i cittadini per favorire gli affari della criminalità organizzata, e pertanto chiediamo la sospensione immediata dei lavori del Tav Torino-Lione fino a che le relazioni tra politici torinesi e ndrangheta non saranno pienamente chiarite.

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