"E' un caso particolare, sia per le circostanze del ritrovamento, che per il suo trasferimento in Piemonte che risale a due secoli e mezzo fa. Il mosaico ormai è entrato da tantissimo tempo a far parte della collezione storica che costituisce il nucleo originario del museo archeologico di Torino. Lo spostamento dall'attuale sede museale piemontese e una diversa collocazione oggettivamente rimetterebbe in discussione il formarsi delle grandi collezioni pubbliche e comunque non potrebbe prescindere da una valutazione dei competenti organi tecnico-scientifici del ministero". Così il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, rispondendo, al question time in aula alla Camera, a una interrogazione del deputato di Scelta civica, Pierpaolo Vargiu, sulle "iniziative per consentire il rientro a Cagliari del mosaico dell'Orfeo rinvenuto nel quartiere di Stampace nel 1762, e attualmente, esposto presso il Museo archeologico di Torino". In tale polo museale, sottolinea Franceschini, c'è "una collezione nata nel '500 come raccolta dinastica e poi incrementata, tra il 700 e l'800, con rinvenimenti provenienti da tutti i territori del Regno di Sardegna, con la collezione di antichità dei Duchi di Savoia, e per questo assume essa stessa un valore di testimonianza storica in quanto collezione, in quanto prova del contesto culturale e politico nel quale si è formata e si è sviluppata".

Il ministro tuttavia non ha escluso altre ipotesi. "In ogni caso - ha aggiunto Franceschini - ci sono molte possibilità, e anche molte buone prassi, che offrono degli strumenti che danno risposte alle istanze dell'onorevole Vargiu. Si possono mettere allo studio ipotesi di prestito temporaneo lungo, di percorsi espositivi didattici fondati sulla collaborazione tra il Museo di Torino e il Polo Museale di Cagliari su cui noi stiamo investendo. Questo tema comunque spinge ad affrontare un tema più generale e cioè la conciliabilità tra la cosiddetta storicizzazione di una collezione in una città diversa da quella in cui è stata ritrovata o del patrimonio a cui appartiene e invece l'esigenza di restituire nel territorio italiano, almeno tra i musei dello Stato, molte opere in particolare quelle che sono nei depositi".