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L'ultimo saluto di Torino all'avvocato Ugo Spagnoli

Questa mattina in Sala Rossa è stata allestita la camera ardente per l'ultimo saluto a Ugo Spagnoli, ex parlamentare e docente dell'Università di Torino. Nel 1986 era stato eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento

Si sono celebrate questa mattina a Palazzo Civico le esequie di Ugo Spagnoli. Allestita la camera ardente in Sala Rossa, prima della cerimonia funebre si sono succeduti gli interventi di chi ne ha condiviso l’impegno politico e professionale.

Primo ad intervenire il presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris che, dopo aver tracciato un breve profilo di Ugo Spagnoli, ne ha ricordato le battaglie parlamentari sui diritti civili e per i lavoratori. “Ugo Spagnoli - ha sottolineato Ferraris - seppe coniugare in ogni occasione coscienza sociale e militanza politica; con lui Torino e l’Italia intera perdono uno strenuo difensore della libertà di pensiero, un uomo capace di gestire i conflitti con determinazione professionale, lealtà politica e coraggio intellettuale”.

Dopo Ferraris è intervenuto il vicesindaco Tom Dealessandri per leggere un messaggio del sindaco Piero Fassino, impossibilitato a presenziare alla cerimonia per precedenti impegni istituzionali. Nel messaggio, il sindaco ha rimarcato le doti di saggezza, umanità e lucidità politica di Ugo Spagnoli: “doti che si univano in lui alla capacità di ascolto nei confronti di ogni interlocutore, a cui si porgeva con rispetto, con attenzione, con aperta disponibilità a fornire consiglio, ausilio, sostegno”. Tratti di profonda umanità che ne facevano: “un uomo circondato da universale stima, anche degli avversari politici, di cui si ebbe inconfutabile testimonianza in occasione della sua elezione alla Corte Costituzionale avvenuta in Parlamento con esito plebiscitario a cui concorse il voto di tutti i gruppi parlamentari”.

Ha chiuso la serie degli interventi Gustavo Zagrebelsky, che si è soffermato in particolare sul periodo di Ugo Spagnoli quale giudice della Corte Costituzionale: ”In realtà, Spagnoli non è uscito dalla Corte costituzionale, perché anche quando un giudice costituzionale non ricopre più la carica, restano i documenti scritti, le sentenze che solitamente si chiamano con il nome dell’autore”. “Ciò che è rimasto di Ugo è la sua passione allegra, la fiducia, un entusiasmo contagioso anche quando, chiamato dall’Università a tenere dei corsi, ha continuato a lavorare per i suoi studenti fino alla fine”.

Ugo Spagnoli, nato a Messina nel 1926, giovanissimo partigiano durante la Resistenza, è stato avvocato, parlamentare, giudice costituzionale, docente all’Università di Torino. Deputato dal 1963 al 1986 per il Partito Comunista Italiano, è stato eletto in Consiglio comunale nella terza e quarta consigliatura, dal luglio del 1956 all’ottobre del 1964. Eletto giudice della Corte costituzionale dal Parlamento in seduta comune il 6 febbraio 1986, è stato nominato vicepresidente della Corte il 16 gennaio 1995. Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, ha presieduto il Centro per la Riforma dello Stato dal 1976 al 1979.
 

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