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Mercedes Bresso torna al Parlamento europeo: "Ma l'anno prossimo non mi ricandido"

Ha annunciato che tra le prime questioni che affronterà c'è il tema dei biocarburanti: bene il passaggio all'elettrico, ma ci va un carburante alternativo

A distanza di quattro anni dall'ultima volta, Mercedes Bresso torna a far parte dell'assemblea del Parlamento europeo. L'ex presidente della Regione Piemonte subentrerà al dimissionario Pierfrancesco Majorino. Per Bresso si tratta del terzo mandato da parlamentare europea, ma - spiega lei stessa - sarà anche l'ultimo visto che non sarebbe intenzionata a ricandidarsi l'anno prossimo. Il PD piemontese così torna ad avere un proprio esponente in Europa e anche i contributi economici che ne derivano, visto che nel 2019 nessun esponente democratico del Piemonte venne eletto. 

"Con il Partito Democratico c'è un ottimo rapporto", spiega Bresso, "Non penso di ricandidarmi e quindi non sono qui a cercare voti. Il Piemonte è sempre stata una regione pro-Europea e il fatto di non avere un parlamentare nostro per quattro anni ha fatto sì che non si seguissero più questi temi. Voglio aiutare i giovani a fare la prossima battaglia per le europee e quando ci saranno i candidati, speriamo non troppi, vorrò aiutarli a entrare in Europa. Dobbiamo aiutare i piemontesi a capire meglio l'Europa e quanto le decisione dell'Unione europea siano importanti per la nostra vita". 

Una delle sfide storiche di Bresso è quella legata all'ambiente tanto che già nel 1997 scrisse il libro 'Economia ecologica' che oggi viene riproposto. Per questo motivo entrerà a far parte nella commissione ambiente che sta tentando di cambiare le norme per centrare la grande sfida per la decarbonizzazione nel 2050. In questo senso la questione forse più importante è quella che riguarda i carburanti che alimentano le automobili. L'obiettivo al momento dell'Unione europea è di far circolare entro il 2035 solo mezzi elettrici, cosa che non convince Bresso.  

"Portare le nostre idee in Europa troppo tardi non serve a niente. È quello che è successo per la questione dei biocarburanti che rappresentavano un'opportunità rispetto al tutto elettrico", spiega Bresso, "Immaginate dopo un alluvione, le colonnine sarebbero tutte scomparse. Avere un carburante alternativo è anche un tema culturale. Siamo arrivati tardi, bastava lavorarci prima, anche culturalmente, facendo capire che è un'opportunità".

"Ve lo vedete un carro armato elettrico che deve trovare le colonnine da caricare? Non è pensabile", conclude Bresso con una battuta, "Va mantenuta un'alternativa che dovrà essere per tutti. L'obiettivo resta quello di avere un parco di auto elettriche a emissioni zero, però c'è anche il problema che questa elettricità non sia prodotta con il petrolio ma in modo verde. Altrimenti non serve a nulla perché non ridurrebbe le emissioni. Bisogna affrontare questo tema con laicità, senza alternative rischiamo di metterci in una situazione difficile e complessa. L'idrogeno può essere un'alternativa, ma è energeticamente molto costoso e serve per cose più importanti. L'idea che solo l'idrogeno sia l'alternativa non è sufficiente". 


 

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