Congresso Pd, Matteo Renzi riparte dal Lingotto: "Noi non abbiamo paura"
Pienone per l'ex premier, all'apertura della tre giorni di lavori torinese. In sala circa 2000 persone
È durato quasi un'ora il discorso di apertura di Matteo Renzi alla tre giorni del congresso Pd al Lingotto. L'ex premier si è ricandidato ufficialmente alla segreteria di partito, accolto da un pubblico numeroso - circa 2000 persone -, che non ha risparmiato applausi scroscianti. "Io ci sono - ha detto Renzi alla platea - con la forza e con l'energia che già conoscete.
Ci sono anche con le mie ferite, ma ci sono perché ci siete voi". Renzi riparte da qui, dal Padiglione 1 del Lingotto, allestito in verde brillante, dove dieci anni fa Walter Veltroni si candidò primo segretario della neonata formazione democratica. "Il futuro - ha continuato - non va più di moda ma è la nostra sfida, la paura è l'arma elettorale degli altri.
Qui al Lingotto, Veltroni volle il primo atto del nuovo Pd ma noi non siamo in un luogo della nostalgia. Siamo qui per rivendicare il domani riconoscendo che il diritto alla verità si conquista lottando: c'è una differenza tra essere eredi e essere reduci". Renzi poi, lancia un messaggio per i suoi avversari Orlando ed Emiliano: "Questo - ha detto Renzi - è un popolo che non parla mai male degli altri: a loro auguro un caloroso in bocca al lupo e l'assicurazione che da parte nostra non arriverà mai una polemica ad personam,come quelle che abbiamo subito noi per settimane. Dobbiamo ripartire dopo il brusco stop del referendum, ma anche rispetto al post referendum".
APPENDINO PUNGOLA - In prima fila davanti al palco, Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, e Piero Fassino, ex sindaco di Torino. Ma è anche per la sindaca Chiara Appendino, non presente, che Renzi ha chiesto un applauso. E i due difficilmente si incontreranno:
"Ho saputo che è arrivato in pompa magna - ha detto la prima cittadina, a margine di una conferenza stampa all'Egizio - , ma non ho ancora avuto modo di incontrarlo. Nel caso sarebbe bene fare un giro insieme in una delle zone difficili della città, come via Germagnano. L'ultima volta Renzi era venuto a Torino per sostenere Piero Fassino, ora - ha concluso, punzecchiando, Appendino - porta avanti le politiche del congresso. Io invece mi occupo della città".