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Fratelli d'Italia, Marrone contro Fassino: "Il welfare deve essere per tutti"

Nella manifestazione di questa mattina, il capogruppo di FI-AN ha contestato l'impiego di 800mila euro per l'accoglienza: "Questo è razzismo al contrario"

"Il welfare deve essere per tutti: gli italiani non possono rimanere sempre in fondo alle graduatorie". E' con questo slogan che Maurizio Marrone capogruppo di FI-AN in Regione e in Comune ha presieduto la protesta di questa mattina, da lui promossa, davanti a Palazzo Lascaris.

Dinnanzi alla sede del Consiglio Regionale dove in quel momento il sindaco Piero Fassino stava discutendo di immigrazione, tema dell'Agenda dell'Unione Europea, è stato improvvisato infatti un simbolico "campo profughi per italiani" con tanto di tende montate in mezzo alla strada e striscioni. In strada a protestare e a bloccare il traffico per circa mezz'ora, c'erano un'ottantina di cittadini torinesi, quasi tutti sfrattati.

"L'Europa impone l'accoglienza di centinaia di migliaia di profughi e il nostro governo non osa opporsi - ha ribadito al megafono Marrone -: ormai è razzismo al contrario, sono centinaia nella nostra città le persone bisognose di una casa e di aiuto economico ma il Comune ha preferito destinare i fondi disponibili agli immigrati".

Facendo riferimento alle ultime ondate di profughi, Marrone ha poi parlato di cifre:" Tradotto in soldoni si tratta di 800mila euro destinati allo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, ndr), a scapito del welfare che dovrebbe essere per tutti: in sostanza 800mila euro tolti agli italiani più bisognosi".

Il capogruppo di FI-AN ha poi dichiarato di aver presentato i punti programmatici del partito sul tema dell'immigrazione, per le prossime amministrative di Torino: tra quelli salienti, il parere vincolante delle Circoscrizioni sulla realizzazione di centri profughi nei loro quartieri, l'esclusione dai programmi di assistenza degli immigrati che delinquono e lo stop allo SPRAR di Torino.

E mentre in strada c'era un po' di agitazione, in consiglio Fassino parlava di Schengen e di massimi sistemi: "Noi siamo un paese di primo approdo - ha puntualizzato - e dobbiamo realizzare l'accoglienza necessaria senza creare allarme. E' necessario riflettere su come si costruisce una politica di assistenza evitando eccessivi addensamenti nei comuni. Un comune che accoglie i profughi - ha poi concluso - deve infatti anche curarsene ed essere in grado di gestire la situazione".

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