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Torino, femministe contro il manifesto anti-abortista: "Il Comune lo rimuova"

È stato affisso dall'associazione 'Pro vita e famiglia'

"Chiediamo la rimozione dei raccapriccianti cartelloni antiabortisti a Torino, lesivi della dignità delle donne", la richiesta è stata avanzata dalla rete per l'autodeterminazione femminile 'Più 194 voci' dopo la comparsa in città di alcuni manifesti dell'associazione 'Pro vita e famiglia'. 

Nei cartelloni si vede un feto su sfondo rosa; immagine che viene accompagnata dallo slogan 'Potere alle donne? Facciamole nascere'. Un messaggio che non è piaciuto alle associazioni femministe torinese, ma neppure alle istituzioni locali. La prima reazione è arrivata dall'assessore comunale Jacopo Rosatelli che ha commentato la cosa con un post su facebook. 

"Nella nostra città sono comparsi manifesti orrendi", ha scritto l'assessore subito dopo l'affissione dei manifesti, "La campagna pubblicitaria dell'associazione 'Pro vita e famiglia' veicola un messaggio reazionario e anti-storico. Torino è capitale dei diritti, innanzitutto dei diritti delle donne, a partire da quello all'autodeterminazione nella sfera sessuale e riproduttiva a cui abbiamo dedicato l'8 marzo. L'interruzione volontaria di gravidanza è prevista dalla legge italiana, proprio grazie alle lotte femministe, e le istituzioni devono renderere effettivo ciò che è previsto dalla norma: anche per questo abbiamo riattivato l'Osservatorio cittadino sulla salute delle donne. Se un problema c'è, è l'eccessivo ricorso alla cosiddetta 'obiezione di coscienza' che limita l'autodeterminazione delle donne".

Alle parole dell'assessore fanno eco quelle della rete 'Più 194 voci': "Si tratta di una campagna pubblicitaria costosissima che lede la dignità delle donne e il loro diritto fondamentale a decidere sul proprio corpo. Sappiamo da dove arrivano i finanziamenti: sono gli stessi che portano avanti campagne contro la libertà delle donne in tanti Paesi del mondo come gli Stati Uniti e la Polonia, che impedisce l'aborto alle rifugiate ucraine vittime di stupri", si legge in una nota.

"A un primo sguardo questi volgari cartelloni sembrano propagandare addirittura l’aborto selettivo", continua, "Non deve esserci spazio nella nostra città per l’esposizione pubblicitaria il cui contenuto contenga e veicoli messaggi sessisti e violenti e soprattutto inciti alla disapplicazione di una legge dello Stato, la legge 194/78. Chiediamo alla città di Torino e al suo Sindaco di rimuovere questo obbrobrio lesivo della dignità delle donne".

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