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Caselli replica a Ferrero: "Ha manipolato un concorso"

Il procuratore di Torino risponde all'ex assessore, che affermava di non aver fatto danni economici con il proprio operato, che la manipolazione degli appalti e l'abuso d'ufficio hanno conseguenze che vanno oltre il pecuniario

 

"Solo l'adozione di misure cautelari ha impedito che i reati venissero portati a compimento e che causassero danni patrimoniali per la Regione". Risponde così, il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli, all'ex assessore regionale alla sanità Caterina Ferrero, che tre giorni fa aveva parlato di "nessuna malasanità, nessuna tangente, nessun interesse privato della sottoscritta", in relazione all'inchiesta sulla sanità piemontese che aveva portato, lo scorso anno, al suo arresto e che attualmente la vede imputata con altre quattro persone, mentre nove hanno patteggiato la pena.
 
"Peraltro - commenta Caselli - come è ben noto, dai reati contro l'ente pubblico non conseguono solo danni di natura patrimoniale". Il procuratore ricorda che Ferrero è imputata di turbata libertà degli incanti "cioé di avere modificato una procedura concorsuale aperta a tutti per favorire uno solo dei possibili aspiranti" e di abuso d'ufficio "in relazione all'apertura di un centro di emodinamica, in apparente contrarietà con provvedimenti precedentemente assunti in tema di risparmio di risorse".
 
A proposito dell'affermazione dell'ex assessore che ha detto che "alla procura è stata servita una polpetta avvelenata" da parte di istituzioni e funzionari regionali, Caselli precisa che "é accaduto che di quanto emergeva nel corso di intercettazioni telefoniche è stata chiesta conferma a funzionari regionali, i quali hanno unicamente ottemperato al dovere di dire la verità di fronte al magistrato inquirente".
 
(ANSA)

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