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Politica

Comune, approvata la delibera che introduce il lessico femminile

Un provvedimento contro la discriminazione di genere

La giunta Appendino ha appena approvato le linee guida per l'uso di un linguaggio non discriminatorio. "A volte la differenza si comincia a farla dalle piccole cose - commenta l'assessore alle Pari opportunità Marco Giusta - e perché allora non partire dal linguaggio? Sempre più spesso assistiamo a casi di violenza nei confronti delle donne e spesso hanno basi sociali, culturali e una struttura discriminatoria.

Il linguaggio con cui vengono scritti e pensati leggi e documenti è un primo passo importante anche per la costruzione delle linee politiche". In realtà anche la modulistica negli uffici comunali è già stata modificata o evidenziando la differenza tra uomo e donna oppure oscurando entrambi i generi.

Le novità 

I bandi sono rivolti a "cittadine e cittadini", "funzionarie e funzionari"mentre nella consiliatura esistono "consigliere e consiglieri", in Giunta "assessore e assessori" e a Torino, come si è fin da subito potuto notare, c'è una "sindaca" e non un sindaco. In altri casi si suggerisce di utilizzare nelle frasi nomi collettivi o che si riferiscono al servizio: al posto di "insegnanti", il "personale insegnante"; la "clientela" invece di "clienti" e via dicendo.

Il termine uomo/uomini inoltre, utilizzato per indicare la generalità delle persone, va sostituito quando è espressione di un concetto generale che rimanda all’insieme delle persone (donne e uomini), ad esempio al posto de "il corpo dell'uomo", "il corpo umano" . Inoltre si tenderà a dire "la vigile" al posto della vigilessa, "l'avvocata" e non più l'avvocatessa. 

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