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Torino Libera: "A che punto sono gli sviluppi per liberare Rossella Urru?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TorinoToday

Ad ottobre, nella notte tra il 22 e il 23, è stata rapita Rossella Urru rappresentante del Cisp (Comitato Internazionale per lo sviluppo dei popoli) insieme a due cooperanti spagnoli nel campo profughi di Rabboni nel sud dell'Algeria vicino a Tinduf. Della fine che abbia fatto la giovane si sa ben poco. Le uniche notizie ufficiose diffuse dai media indicano, che forse, è in mano ad un gruppo scissionista di Al Qaeda per il Magreb islamico.

Sono passati poco più di tre mesi, ed è calata l'attenzione e il silenzio sulla vicenda sia da parte delle istituzioni che dall'opinione pubblica. Per quale motivo? Soltanto in Sardegna, terra d'origine della Urru, vengono effettuate manifestazioni e mobilitazioni popolari per richiamare l'attenzione pubblica.

Il consigliere comunale Ferdinando Berthier di Torino Libera ha presentato, questa mattina, un Ordine del giorno per evitare che vengano spenti i riflettori sul sequestro della cooperante sarda. Nel documento si invita il Governo italiano a mettere in campo tutte le azioni necessarie tramite i Governi degli stati interessati, gli Organismi internazionali per accelerare la liberazione di Rossella Urru e dei due cooperanti spagnoli, e affinchè venga esercitata una pressione mediatica sul caso.

"Mi sorge un dubbio - afferma provocatoriamente Berthier. Ma si sta promuovendo lo stesso impegno e determinazione avuto in altre occasioni per sensibilizzare sia le istituzioni che l'opinione pubblica e per chiedere la liberazione dei rapiti? Mi auspico, che l'Amministrazione comunale, ponga la stessa attenzione come recentemente accaduto in altri sequestri, per il caso di Rossella"

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