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Parità salariale: in Piemonte la legge c'è, ma manca il regolamento che la rende applicabile

La denuncia del Partito Democratico

Da oltre un anno il consiglio regionale del Piemonte ha votato all'unanimità una legge che prevede la parità salariale. Uno strumento che mira a superare la differenza salariale tra uomo e donna in ambito lavorativo, un gap che nel privato è del 19% e nel pubblico del 3%. Questa legge però nei fatti non è applicabile perché in dodici mesi non è mai stata messa mano al regolamento attuativo. 

Una legge che prevede tra le altre cose l'istituzione di un registro regionale delle imprese pubbliche e private che diffondono i dati sulla tutela della maternità, della formazione professionale, iniziative per conciliare i tempi di vita e quelli di lavoro, che siano equi i passaggi di categoria e di qualifica, e la retribuzione corrisposta. Inoltre è prevista una certificazione da assegnare alle imprese inserite nel registro. 

"La questione economica incide nelle scelte delle imprese ed è per questo che abbiamo previsto la riduzione del 50% dell'Irap nel caso di nuove assunzioni di donne per il triennio successivo. Oltre che una premialità per tutti i bandi presentati in Piemonte e di competenza della Regione Piemonte", ha spiegato Ravetti, "Tutto questo però è possibile solo se la giunta approva un regolamento attuativo per rendere esigibili gli effetti positivi della norma". 

Regolamento che come detto ancora non c'è. Da qui la denuncia del Partito Democratico piemontese che accusa la maggioranza in consiglio regionale di fare tanti annunci, ma di fermarsi solamente a questi. "La giunta Cirio continua a distinguersi per il proprio immobilismo. Il Regolamento avrebbe dovuto essere adottato, sentita la competente commissione, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge stessa, ovvero entro la fine di luglio dello scorso anno. Purtroppo non sembra che sia nemmeno stato abbozzato. A parole e con gli slogan il centrodestra annuncia grandi riforme, ma sono i fatti a mancare", spiegano i democratici. 

"In questi primi tre anni di amministrazione Cirio non abbiamo visto iniziative a favore dell'occupazione femminile. Non abbiamo visto un fondo mirato all'occupazione femminile in Piemonte, non abbiamo visto procedure di accesso agevolato al credito per l'imprenditoria femminile e neppure il regolamento attuativo per la legge sulla parità salariale", spiega Monica Canalis, "Il tema delle donne sembra non far parte della mentalità del centrodestra in Piemonte". 
 

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