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Sciopero della fame contro la Russia di Putin: i radicali di Torino non mangiano da 8 giorni

Chiedono al Governo italiano la revoca di tutte le 33 onorificenze concesse a personalità legate al Cremlino

Otto giorni di digiuno per chiedere al Governo italiano la revoca di tutte le 33 onorificenze concesse a personalità legate al Cremlino. È lo sciopero della fame dei due radicali torinesi Igor Boni e Silvja Manzi che oggi - martedì   marzo 2024 - nel giorno del settimo anniversario della firma dell'accordo tra la Lega e il partito di Putin hanno inviato una lettera aperta a Matteo Salvini.

"Esattamente sette anni fa, il 6 marzo 2017, a Mosca, Salvini firmava assieme a Sergei Zheleznyak, segretario di “Russia Unita”, il partito personale di Vladimir Putin, un accordo di collaborazione, ormai noto alle cronache", spiegano i due che chiedono a Salvini di dire finalmente parole chiare e definitive su quel patto. "La Lega è l’unico partito occidentale ad avere un accordo vigente con il partito di Putin, sottoscritto tre anni dopo la prima aggressione della Russia all’Ucraina", concludono, "È ora che tale pagina nera sia chiusa non con il silenzio e la rimozione del problema ma con una chiara e pubblica assunzione di responsabilità da parte di Matteo Salvini, visto soprattutto il suo attuale incarico di governo".

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