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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

L'Italia dei Valori in Piemonte è nel caos: non ci sono più certezze

Dopo l'addio del coordinatore regionale Cursio il partito in Piemonte non sa cosa aspettarsi dal futuro

E' polemica in casa Italia dei Valori dopo l'uscita dal partito del segretario regionale Luigi Cursio. Il capogruppo in Regione della formazione di Di Pietro, Andrea Buquicchio, ha espresso duramente il suo dissenso per gli ultimi movimenti in uscita e ha confermato il suo totale appoggio verso il partito, di cui fa parte da oltre dieci anni. “Le opinioni diverse sul piano politico sono sempre state rispettate all'interno dell'Italia dei Valori e sempre lo saranno - dice Buquicchio -, tuttavia in molti casi che si sono manifestati in questi giorni mi permetto di esprimere seri dubbi in merito alle motivazioni di carattere ideale".

Il riferimento non è solo ad una persona, con cui tra l'altro Buquicchio non ha mai nascosto una forte antipatia, ma è un dato di fatto che l'Italia dei Valori in queste ultime settimane abbia perso diversi componenti che hanno scritto la storia recente del partito in Piemonte. Primo fra tutti il parlamentare Renato Cambursano, contrario alla decisione di Di Pietro di non votare la manovra finanziaria del governo Monti. Era il dicembre del 2011. Ad un anno circa di distanza è iniziato il vero e proprio 'fuggi fuggi'. Primo a salutare tutti un altro deputato: Gaetano Porcino. Il parlamentare lascia l'Idv per un "disaccordo sulla linea politica” del partito e segue Massimo Donadi nel nuovo progetto 'Diritti e Libertà', quello che viene visto da molti come la nuova meta per i seguaci scontenti di Di Pietro, ormai in rotta con la linea del leader.

Il passo compiuto dall'onorevole Porcino, eletto cinque anni fa a Torino, è seguito a ruota dal figlio, Giovanni, consigliere comunale del capoluogo piemontese, che ci spiega: "La rottura con l'Italia dei Valori è stata solo su questioni politiche e non personali. Una parte del partito evidentemente non ha ritenuto che fosse utile prendere posizioni di estrema sinistra, abbandonando l'alleanza con il Pd consolidata negli anni nei comuni, nelle province e nei diversi territori".

spinosa_originalTra gli eletti, il passo verso la formazione politica 'Diritti e Libertà' è stata compiuta dal consigliere provinciale Roberto Cermignani, anche lui per "divergenze di opinioni politica con l'Italia dei Valori" e per "coerenza con il programma elettorale per la Provincia di Torino che insieme al Pd avevamo sottoscritto con gli elettori per la realizzazione dell'opera strategica più importante nella nazione, la Torino-Lione". Una settimana fa comunica la sua uscita dal partito anche l'assessore alle Pari Oppurtunità del Comune di Torino, Mariacristina Spinosa. Quest'ultima era entrata in Idv da consigliera regionale e con il primo congresso utile era stata eletta Coordinatrice provinciale, carica ora vacante. "Non posso più rappresentare il partito alla luce delle ultime decisioni politiche prese a livello nazionale - dice Spinosa -, non trovandomi in accordo e sintonia con il progetto della lista 'Rivoluzione Civile' che ritengo, in sostanza, una vecchia riedizione della 'Sinistra Arcobaleno'".

Ultimo, ma non per importanza, ad aver salutato tutti e aver gettato il partito nel caos più totale è il Coordinatore regionale Luigi Cursio, il consigliere da cui si era partiti per spiegare cosa sta avvenendo all'interno dell'Italia dei Valori. "Mi sono dimesso anche se sarebbe più corretto affermare che il partito si è spostato verso l'estrema sinistra - afferma Cursio -. Personalmente resto ancorato ai valori e ai principi di sempre. Il percorso che mi ha portato a tale decisione è stato lungo e sofferto, forse anche tardivo - aggiunge -. Si è utilizzata la buona fede di tanti soldati con assoluta mancanza di rispetto".

Ma alla domanda "che cosa ne sarà ora dell'Italia dei Valori in Piemonte?" in pochi hanno voglia di luigi cursio-2rispondere, o meglio sanno rispondere. Le ultime elezioni comunali a Torino avevano già dato prova del calo in termini di voti per l'Idv, e dopo questo scivolone il rischio è quello di veder cadere una torre costruita in tanti anni. Sarà Roma ora a dover decidere il futuro del partito a livello regionale, ci dicono alcuni fedelissimi Idv. Due anni fa i dissidi interni avevano costretto il commissariamento del segretario regionale Cursio, ma oggi sembra un'ipotesi azzardata ripetere il commissariamento. Nella prossima estate ci saranno (o ci sarebbero dovuti essere) i nuovi congressi per l'elezione dei coordinamenti cittadini, provinciali e regionale, ma si potrà arrivare sino ad allora senza perdere molti altri tasselli? La voce che si fa è quella di un Buquicchio comandante della nave in questo periodo, ma l'interessato ha preferito non commentare queste voci.

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