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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Inchiesta Appendino, il revisore del Comune: "Il debito andava iscritto nel bilancio 2017"

Intanto il Codacons si costituisce come parte offesa

"A nostro parere il debito di 5 milioni andava riconosciuto e finanziato nel bilancio 2017. Noi lo scrivemmo nella nostra relazione". A intervenire sulla vicenda Ream che ha messo nei guai con un'iscrizione nel registro degli indagati, la sindaca Chiara Appendino, l'assessore al Bilancio Sergio Rolando e il capo di gabinetto Paolo Giordana , il presidente dei revisori dei conti del Comune di Torino Herri Fenoglio.

La cifra da lui citata non comparve nel bilancio di previsione mentre avrebbe dovuto essere iscritta agli atti. "Ad ogni modo - precisa Fenoglio - l'amministrazione può ancora sistemare le cose con l'assestamento di novembre". Il collegio dei revisori dei conti si è infatti appena riunito per visionare il piano di rientro di Palazzo Civico sul quale presto esprimerà il proprio parere. 

A breve i pm Enrica Gabetta e Marco Gianoglio, dopo aver ascoltato Appendino, sentiranno anche la versione di Rolando e Giordana. Intanto nel procedimento, il Codacons si è costituito come parte offesa. “Abbiamo deciso di intervenire nell’interesse dei cittadini torinesi – spiega il Codacons –. Se saranno accertati illeciti o altre irregolarità, sarà possibile per l’associazione, secondo la normativa vigente, chiedere un risarcimento danni per conto della collettività.

Ovviamente il nostro auspicio – si legge nella nota - è che la sindaca Appendino venga sollevata da ogni accusa ma, nel caso in cui si dovesse arrivare a un processo e a una condanna, sara’ inevitabile chiedere conto dei danni prodotti ai cittadini. In tal senso presenteremo oggi stesso formale costituzione di parte offesa dinanzi la Procura di Torino”.

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