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Grattacielo della Regione, un nodo da sciogliere e una speranza

Da quando ripartirà il cantiere ci vorrà circa un anno per potervi trasferire gli uffici

Sopralluogo di rappresentanti di diversi gruppi politici al cantiere del nuovo Palazzo Unico della Regione con l’assessore competente Aldo Reschigna. L’assessore ha spiegato loro che per quanto riguarda la ripartenza dei lavori “il termometro volge al bello, anche se al momento la parola fine alla trattativa non è ancora stata messa. In ogni caso, da quando ripartirà il cantiere, ci vorrà circa un anno per poter trasferire qui gli uffici”.

La Commissione ha preso visione dello stato delle strutture, della passerella coperta da un tetto fotovoltaico che porta verso la stazione Lingotto, del giardino pensile all’ultimo piano, di uno spazio ufficio tipo (un intero piano per circa 55 postazioni di lavoro in unico ambiente) e dei lavori inerenti la viabilità circostante. Al momento i piani, 42 totali, sono praticamente terminati e mancano soltanto alcune rifiniture.

Stanno proseguendo i lavori per la stazione di metropolitana che insiste al di sotto del nuovo grattacielo regionale e volgono al termine le opere di bonifica del terreno sottostante.

“Per il momento - ha chiarito l’assessore - l’ostacolo maggiore è rappresentato dal subentro di nuove aziende in sostituzione della Coop7, che è fallita. Il nodo da dirimere riguarda sia la responsabilità per le opere già edificate, sia il pagamento dell’ultima tranche, che subisce in un primo una forte decurtazione perché collegato all’intero appalto. Esiste infatti una clausola che prevede il pagamento del 5% del totale solo a collaudo effettuato, per cui ora chi subentrasse, si troverebbe a fare lavori per circa 20 milioni, ma oltre 12 sarebbero saldati circa un anno e mezzo dopo la consegna dell’opera. La trattativa in corso è anche volta a superare tali problemi”.
 

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