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Firme false, Giovine condannato. Caos nella politica piemontese

Attraverso la Lista Pensionati per Cota, Giovine aveva portato 27mila voti (decisivi per l'elezione) al governatore. Ma le firme erano irregolari secondo il tribunale. E' bagarre

C'è chi chiede l'annullamento del risultato delle elezioni e chi invece minimizza la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione per Michele Giovine. Giovine è stato anche sospeso per due anni dai pubblici uffici e per cinque dai diritti elettorali: attraverso la sua Lista Pensionati per Cota aveva portato ben 27mila voti (decisivi per l'elezione) al governatore leghista. Ma le firme presentate per l'accettazione delle candidature erano irregolari, secondo la sentenza pronunciata oggi dal Tribunale di Torino.

"La condanna di Giovine non cambia l'esito del voto: Cota è e resta legittimamente e legalmente il presidente regolarmente eletto con suffragio diretto dai cittadini": Enzo Ghigo, coordinatore regionale del Pdl in Piemonte, commenta in questo modo la condanna del leader dei Pensionati per Cota. "Chi ha votato per la lista Pensionati - spiega il senatore - voleva in modo inequivocabile votare anche per Cota. Ora inizierà nuovamente il walzer delle polemiche da parte degli esponenti delle sinistre che si aggrappano alla legalità solo quando fa comodo". "Il Consiglio di Stato - conclude Ghigo - credo che abbia già chiarito in modo cristallino che i voti di Cota non si toccano, quindi confido nella responsabilità dei partiti di minoranza affinché la loro opposizione sia fatta finalmente sui contenuti e non su cavilli legali pretestuosi".

Di tutt'altro avviso l'Idv: "Cota rifletta, e apra una seria stagione di confronto con le opposizioni" : a sostenerlo è Andrea Buquicchio, capogruppo Idv al Consiglio regionale del Piemonte, in merito alla condanna per irregolarità delle firme elettorali inflitta al consigliere Michele Giovine. "Scandali e condanne - ha commentato il consigliere - hanno minato il consenso della maggioranza regionale. Cota rifletta seriamente su questa situazione ed inizi subito una nuova stagione di confronto su temi concreti con le opposizioni.

Marco Calgaro, deputato dell'Udc di Casini, chiede senza mezzi termini nuove elezioni: "La pesante sentenza di condanna del consigliere Giovine non può lasciare indifferente il presidente Cota. In questo anno i piemontesi hanno già visto di tutto, il vicepresidente Rosso che si dimette dopo poche settimane; il governatore quasi sempre assente da Torino, impegnato in "padania" e in tv per conto di Bossi; l'arresto, gravissimo, del principale assessore della sua Giunta Regionale e ora la sentenza Giovine che ratifica quel che qualsiasi persona di buon senso ha già compreso da mesi: e cioé che Cota è stato eletto grazie ad un trucco di Giovine. Fermiamoci e ridiamo la parola ai cittadini. E' nell'interesse di tutti, anche del centrodestra. Il ritorno alle urne è l'unica soluzione per garantire al Piemonte un governo autorevole."

(ANSA)

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