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Torino sorpassata da Milano sui diritti: Sala riconosce di nuovo i figli delle coppie gay

Appendino e Damilano stuzzicano sui social il sindaco Stefano Lo Russo

Figli delle coppie omogenitoriali: Milano rompe gli indugi e ricomincia a trascrivere i riconoscimenti di entrambi i genitori presso l'anagrafe. L'annuncio del sindaco Beppe Sala durante il Pride che si è tenuto sabato 2 luglio e a Torino l'eco delle parole del primo cittadino milanese ha destato le prime reazioni. 

La primissima a ticchettare virtualmente sulla spalla del sindaco Stefano Lo Russo è stata la sua predecessora Chiara Appendino che a stretto giro dall'annuncio del sindaco di Milano ha scritto sui social: "Grazie, sindaco Sala. Sono felice che Milano abbia riacceso, per prima, la luce dove era calato il buio, riconoscendo nuovamente all'anagrafe i figli e le  figlie delle coppie omogenitoriali. Spero che anche Torino possa rimettersi immediatamente sulla strada dei diritti".

Sì, perché Torino, come Milano e come altri Comuni italiani, ha sospeso le trascrizioni anagrafiche lo scorso 23 marzo a causa di una comunicazione ufficiale della Prefettura di Torino. Da quel momento Stefano Lo Russo ha più volte ribadito la necessità del Governo di legiferare in materia e ha anche incontrato i parlamentari piemontesi per discutere della cosa. Di tornare a trascrivere i figli delle coppie omogenitoriali però non si è mai discusso. 

Parole di elogio nei confronti di Beppe Sala sono arrivate anche da Paolo Damilano di Torino Bellissima ed ex candidato del centrodestra alle elezioni comunali di Torino: "Scelta coraggiosa e giusta del Sindaco Sala di riattivare le procedure di riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali", ha scritto su Twitter, "Davvero un peccato che a Torino, nonostante gli impegni presi da tutti i candidati in campagna elettorale, non si sia proseguito su questa strada". 

Chiara Appendino e Paolo Damilano dunque - per dirla con un detto - hanno deciso di parlare alla nuora per fare intendere alla suocera e la risposta di Lo Russo è arrivata nella mattinata di oggi, lunedì 4 luglio, a margine di un convegno: "Stiamo analizzando il quadro giuridico che è in continua evoluzione anche rispetto a sentenze di diversi tribunali", ha spiegato Lo Russo, "Come abbiamo avuto modo di dire, ovviamente ci muoveremo nel solco della legalità e di quella che è l'affermazione dei diritti che devono essere sempre garantiti. Ribadendo che il quadro non può essere gestito a livello nazionale con questa differenziazione. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: serva una legge a garanzia dei bambini che sono lasciati in un limbo giuridico ed è intollerabile". 

Sulla decisione di Sala ha dichiarato: "Ignoro cosa facesse Milano prima, la fattispecie è complessa perché non bisogna confondere la trascrizione con gli atti formati all'estero che anche a Torino continuano a essere trascritti", ha concluso, "Credo che questa questione si affronti con pragmatismo, ma è una questione che non devono affrontare i sindaci. In questo Paese c'è una costituzione e un parlamento che deve legiferare e credo che non sia corretto che un bambino che nasce in un Comune abbia meno diritti di un altro o che vi sia un tribunale che emette sentenza in un modo e spostandosi di provincia che vi sia un altro tribunale che emette sentenze in un altro modo". 

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