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Il caso Extinction Rebellion arriva in Parlamento: "A Torino si criminalizza il dissenso"

Interrogazione di Marco Grimaldi di Alleanza Verdi Sinistra dopo le denunce a 13 attivisti

A Torino si criminalizza il dissenso. A sostenerlo è Marco Grimaldi, deputato dell'Alleanza Verdi Sinistra, in seguito alle ultime denunce che hanno ricevuto 13 attivisti di Extinction Rebellion, associazione ambientalista molto attiva a Torino. Le denunce sono scattate lo scorso 7 dicembre quando alcuni agenti di polizia erano riusciti a intercettare i manifestanti poco prima che inscenassero una protesta davanti al grattacielo di Intesa Sanpaolo. 

All'epoca agli attivisti vennero sequestrate vernice rossa, tre estintori, pentole, una pompa da bici e materiale informativo. Per sette dei tredici attivisti scattò anche la denuncia per possesso di armi ed è su questo aspetto che si è concentrato Grimaldi presentando un'interrogazione al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. 

"La scorsa estate diversi attiviste e attivisti del movimento Extinction Rebellion sono stati denunciati o allontanati dalla città di Torino per essersi incatenati a un balcone della Regione Piemonte o anche solo per aver assistito a tale azione", ricorda Grimaldi facendo riferimento al blitz che ebbe luogo il 19 agosto del 2022, "Il 7 dicembre militanti dello stesso soggetto sono stati denunciati 'preventivamente', ossia prima di mettere in atto un'azione dimostrativa, simbolica e non violenta, nei confronti di Intesa Sanpaolo contro gli investimenti in petrolio, gas e carbone da parte della banca". 

Il 7 dicembre infatti la protesta non ebbe luogo perché la polizia riuscì a intercettare i manifestanti ancora prima che entrassero in azione. "Una misura inaudita, come inaudita è la contestazione di possesso d'armi, riconducibile al presunto rinvenimento di tre estintori. Abbiamo presentato un’interrogazione su questa vicenda gravissima", continua Marco Grimaldi che poi va all'attacco. 

"Vernice lanciata sull'ingresso del Teatro della Scala, vernice sulla sede del Senato (subito ripulita senza alcun danno), attivisti arrampicati sul balcone della Regione. Questi gesti provocano scandalo nell’opinione pubblica e forme di repressione del tutto sproporzionate", prosegue Grimaldi, "Siamo di fronte a una criminalizzazione del dissenso che diseduca la collettività all’esercizio della democrazia e del pensiero critico. Dall’altro lato, si insiste a lasciare in pace chi guida le sorti del mondo e del sistema economico, negando e aggravando i cambiamenti climatici, reo a tutti gli effetti di crimini contro l’umanità e verso le future generazioni".

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