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Extinction Rebellion, monta la polemica sui fogli di via. Grimaldi: "Riproposizione del confino"

Allontanato da Torino anche chi stava semplicemente volantinando

Tra i manifestanti di Extinction Rebellion ai quali è stato notificato il foglio di via ci sono persone che la scala che è stata utilizzata per permettere alle due attiviste di arrampicarsi fino al balcone della Regione Piemonte non l'hanno mai toccata. Persone che sono state denunciate per invasione e invasione aggravata pur essendo sempre rimaste in piazza Castello a solidarizzare con Delfina e Vic, a fare cori, a sbandierare, a dare volantini o a ballare. 

"Sono persone che erano giù e che stavano semplicemente dando volantini", racconta Roberto Gammeri di Extinction Rebellion, "Io ero in piazza a fotografare e sono stato denunciato per manifestazione non autorizzata, invasione e invasione aggravata". Gli stessi reati per i quali sono state denunciate le due attiviste che però avevano messo in conto dei rischi che correvano.   

"Quello che ci sconvolge", racconta Vic dal Climate Social Camp organizzato in questi giorni al parco della Colletta, "è il fatto che persone che non hanno attivamente commesso un reato siano state denunciate tanto quanto noi e non per il concorso, ma per invasione di edificio pubblico che non hanno fatto". Fogli di via che a ieri - lunedì 25 luglio - erano cinque, ma che potrebbero diventare addirittura quindici e che hanno conseguenze dirette sulla vita delle persone che li hanno ricevuti: "Sono persone che vivono, studiano e lavorano a Torino da anni e che questa mattina sono state costrette a lasciare la città per uno o due anni". 

Un tema delicato che è arrivato anche in consiglio regionale perché nei fatti crea un precedente sul versante della gestione dell'ordine pubblico in città. "Se non fossi consigliere regionale, mi sarei fermato in piazza a solidarizzare: mi avreste denunciato? Vi pare serio?", si chiede Marco Grimaldi, consigliere regionale di Liberi Uguali Verdi, "Vedo due segnali preoccupanti nei fatti di ieri: la criminalizzazione di chi semplicemente si trova in piazza a manifestare o appoggiare un’iniziativa, senza partecipare ad alcuna azione di disobbedienza, e un uso molto disinvolto dei fogli di via, una sorta di riproposizione fuori tempo massimo del confino per gli oppositori politici".

A chiedere conto a Cirio dell'accaduto direttamente dai banchi del parlamentino piemontese è stato il consigliere regionale del Partito Democratico, Diego Sarno: "Se quello è il fatto e il foglio di via viene dato per quel fatto, mi sembra una esagerazione di strumento rispetto all'azione, ma la politica che cosa ha fatto rispetto all'accaduto e alla scelta di dare il foglio di via?", si domanda Sarno, "Se io fossi stato il presidente avrei interloquito per capire quali margini c'erano perché il titolare di quel balcone è il presidente della Giunta regionale". 

Nessuno della Giunta regionale ha però risposto alla richiesta di informativa di Diego Sarno; l'unico del centrodestra ha intervenire è stato Alberto Preioni, capogruppo della Lega: "I giovani vanno ascoltati, ma se si macchiano di reati noi siamo e resteremo sempre dalla parte delle forze dell’ordine", che poi ha aggiunto, "E allora ben vengano i fogli di via: forse questa città è troppo abituata a chiudere gli occhi sui centri sociali, come dimostra l’inchiesta della magistratura su Askatasuna".

Di parere opposto è Marco Grimaldi: "Se questi sono gli ordini della Questura, forse occorre un momento di riflessione da parte del Prefetto sulla gestione dell’ordine pubblico". 
 

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