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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Cirio come Pac-Man, per il PD è un divoratore di suolo: "Sta per fare uno scempio ambientale"

Nel mirino il piano cave in Piemonte che triplicherebbe il fabbisogno effettivo rispetto a quanto estratto negli ultimi dieci anni

Avete presente Pac-Man, il personaggio del videogioco che negli anni 80 andava così di moda? Si trattava di una faccina gialla che percorrendo un labirinto doveva mangiare il maggior numero possibile di punti gialli. Ebbene, per il Partito Democratico in Regione Piemonte, Alberto Cirio è come Pac-Man, solo che si mangia il suolo piemontese. 

Pac-Man

Il tema è quello del consumo di suolo legato alle cave del Piemonte. Per il PD il piano della giunta regionale sarebbe uno 'scempio ambientale e paesaggistico', questo perché viene dato il via libera alle imprese di estrarre materiali in quantità tre volte superiori rispetto a quelle estratte negli ultimi dieci anni. A regolamentare questa cosa è il PRAE - Piano Regionale delle Attività Estrattive - che è stato istituito con una legge regionale approvata nel 2016 e che fu proposta dal consigliere regionale Domenico Rossi. 

Rossi però all'epoca si poneva l'obiettivo di trovare un equilibrio tra la legittima necessità dell'impresa di estrarre materiali dalle cave e l'ecosistema. Con il piano approvato dalla Regione quell'equilibrio, sostiene il consigliere, viene spazzato via. "Hanno annullato il PRAI non ponendo alcun limite all'estrazione", spiega Rossi, "Quel che hanno fatto è contrario allo spirito del nostro tempo. Hanno la visione degli anni 70 ed è stata dimenticata la circolarità". 

In Piemonte dunque si passerà da un fabbisogno di 96 milioni di metri cubi a una stima totale di 306 milioni di metri cubi, questo per giustificare le 'potenziali notevoli fluttuazioni del mercato', si legge a pagina 177 della relazione del PRAE. "È un documento scritto con i cavatori per i cavatori e non sappiamo su quali basi sostengano che possano esserci notevoli fluttuazioni di mercato", continua Rossi. 

Il Partito Democratico però ha un piano per limitare il consumo di suolo in Piemonte e prevede l'ingaggio dei sindaci piemontesi. I Comuni sul tema non possono fare nulla, se non segnalare quando sono presenti criticità sui terreni dove si prevede di scavare. "Manderemo una lettera a tutti i sindaci per avvisarli del piano della Regione e per chiedere loro di verificare che sui terreni coinvolti si possa effettivamente scavare. In caso contrario hanno fino al 2o febbraio per fare osservazioni". 

L'aumento del consumo di suolo ipotizzato nella sola provincia di Torino è del 69%. 

La risposta della Regione

In merito al comunicato del PD relativo al Piano Regionale per le attività estrattive (PRAE) l’Assessore alle attività estrattive, Andrea Tronzano, precisa quanto segue: "Il consumo di suolo non è legato al Prae; le cave non comportano un consumo di suolo irreversibile (quello che prevede impermeabilizzazione e artificializzazione dell’area) e il Piemonte è maestro nella rinaturazione (nuovi boschi, parchi, laghi, altro) delle cave che hanno esaurito il loro compito; nel Prae sono presenti prescrizioni precise a proposito della conservazione dei terreni agricoli; i nuovi volumi (previsti nei prossimi 10 anni) vengono autorizzati solo se quelli esistenti sono in via di esaurimento; il Pnrr è una variabile importante perché prevede infrastrutture e quindi vedremo se al mercato serviranno nuovi volumi. Questo noi dobbiamo prevederlo per evitare che le opere non si possano realizzare per mancanza di materia prima. Per quanto riguarda la partecipazione degli enti locali, abbiamo coinvolto tutti i sindaci e le province nella discussione. Oltre a questa condivisione gli Enti locali hanno 60 giorni di tempo per eventuali controdeduzioni".

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