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Torino, emergenza personale per le Circoscrizioni: "Abbiamo più auto che dipendenti"

Difficile garantire un buon livello dei servizi, ma c'è anche la frustrazione di non saper come rispondere alle esigenze dei cittadini

È una questione bipartisan che sta assumendo i contorni di una vera e propria emergenza. Il malumore tra i presidenti delle Circoscrizioni torinesi è tangibile e ognuno di essi ha i propri motivi per lamentarsi. Il tema è quello del personale che è ai minimi termini per garantire un buon livello dei servizi ai cittadini e di questo si è discusso lo scorso 30 maggio durante una riunione alla quale hanno partecipato tutti i presidenti, la vicesindaca Michela Favaro, l'assessore Francesco Tresso e la direttrice generale del Comune, Alessandra Cimadon. 

I presidenti durante l'incontro hanno sollevato tutte le problematiche che ogni giorno devono affrontare e hanno avanzato richieste ben precise sul numero di dipendenti di cui necessitano. Numeri che variano, ma che sono in ogni caso il minimo indispensabile e non la condizione ottimale. 

"È un'emergenza permanente", spiega Luca Rolandi, presidente della Circoscrizione 2. Il suo è un territorio vasto, il più ampio di Torino, che conta 136.000 abitanti e che viene amministrato da sole 65 persone. "Si pensi che al momento della fusione, ovvero nel 2016, era 160. Quando sono arrivato, meno di due anni fa, c'erano 92 dipendenti e oggi sono 65". Numeri che fotografano la difficoltà di amministrare: "Rallentiamo tutti i servizi perché non abbiamo il personale per soddisfare le esigenze che il regolamento del decentramento ci impone. Dal suolo pubblico, ai progetti, all'intervento per il taglio dell'erba, alle pratiche per le feste di via, le concessioni dei locali, i bandi per gli impianti sportivi. Bisogna ringraziare i dipendenti che rimangono, perché molti chiedono di essere trasferiti. È un'emergenza permanente". 

Più automobili che dipendenti

Dello stesso avviso è Massimiliano Miano, presidente della Circoscrizione 8, la seconda per grandezza, che descrive con una battuta le difficoltà: "Nel parco auto dell'ufficio tecnico abbiamo più auto che dipendenti, questo perché le auto sono rimaste ma i dipendenti sono andati in pensione". 

L'ottava circoscrizione sei anni fa contava 146 dipendenti, oggi sono 42 più 20 persone che sono state dislocate nelle due piscine comunali la Lido e la Parri. "È un numero che tenderà a calare perché abbiamo anche dei prepensionamenti. Siamo molto deficitari sotto l'aspetto delle manutenzioni ordinarie del suolo e del verde. Nell'ufficio tecnico abbiamo solo sei dipendenti di cui tre amministrativi e tre tecnici. Riceviamo quotidianamente decine e decine di segnalazioni per interventi piccoli o grandi che siano, dalla buca alla transenna divelta; li eseguiamo, ma non riusciamo più a farlo nella celerità di un tempo". 

Così può anche capitare che a causa di un malanno di due dipendenti lo stesso giorno un servizio non venga garantito, quanto è successo due settimane fa alla piscina Lido che è stata chiusa per due giorni. 

Meno di 20 dipendenti

Un disagio che tocca anche la Circoscrizione 1, quella più in vista di Torino che oggi conta meno di 19 dipendenti: "È vero che noi non abbiamo impianti come altre circoscrizioni", spiega la presidente Cristina Savio, "ma al netto di questo e del personale di portineria, noi siamo scesi sotto i venti dipendenti mentre in media le altre circoscrizioni hanno tra i 30 e i 40 dipendenti. Nel giro di due mesi arriveremo a 15, che vuol dire avere servizi completamente sguarniti". 

"Abbiamo problematiche diverse rispetto a chi ha gli impianti", continua Savio, "Sul fronte commercio abbiamo molte associazioni di via, attività connesse con il fatto di essere in centro. Abbiamo un problema di manutenzione del suolo pubblico e delle aree verde, perché sono aree che tutti vedono e devono essere curate". Da qui la richiesta al Comune di assumere con urgenza tre persone, ma ne servirebbero almeno il doppio. 

Dal 2019 senza un dirigente

Anche il caso della sesta circoscrizione, quella guidata da Valerio Lomanto, è particolare. Qui, oltre alla questione personale, quella dirigenziale: dal 2019 infatti non è presente un dirigente. "Siamo l'unica circoscrizione che non ha un dirigente e mi sto sostituendo io a questa figura apicale", spiega Lomanto, "Abbiamo i dipendenti che mi hanno detto che se non arriva un dirigente se ne vanno perché loro si aspettano di avere una figura che le scarichi dalla responsabilità di determinati atti. Io rispondo della parte politica, ma di quella amministrativa no".

E i dipendenti della Circoscrizione 6 sono pochi contato che si occupa di un territorio con 110.000 abitanti e che ha problematiche note: "Noi siamo quelli messi peggio di tutti", spiega, "Siamo 37, ma di questi effettivi sono 26. Per tornare a essere in uno stato sufficiente per portare avanti la circoscrizione avremmo bisogno di almeno 5 persone nuove e motivate. Abbiamo un grosso problema sul turn over, il prossimo anno vanno in pensione altri tre dipendenti. Nel 2024 rimaniamo 22. Chi va via conosce gli ingranaggi e i meccanismi, non inserendo persone nuove in tempo chi arriva non ha nessuno da cui imparare". 

Il Comune decida se ci vuole aperti o no

"La città deve decidere se vuole tenerci aperti o chiusi", a dirlo è Enrico Crescimanno, presidente della Circoscrizione 5, "Una volta avevamo 120 dipendenti, adesso ne abbiamo 54. La piscina Lombardia è in grandissima difficoltà, perché sono rimaste sette persone che è il minimo per poter gestire una piscina. Basta che uno sta male o un permesso 104 o un periodo di ferie e chiaramente va in crisi la gestione". 

E la frustrazione cresce: "Ci vogliono come prima linea affidandoci delle deleghe, ma senza darci il potere di poterle gestire. Noi siamo il centro delle lamentele. Qui c'è un problema politico per capire se ha senso tenere così le Circoscrizioni. La situazione è disastrosa. La città deve decidere se vuole tenerci aperti o chiusi. Non ci possono chiedere di andare avanti senza personale. È una scatola vuota, una presa in giro nei confronti di tutti. Se così non funziona, si potrebbero riorganizzare le circoscrizioni in modo diverso". Un'idea? "Esternalizzare i servizi di consulenza per predisporre magari determinate attività da individuare all'interno dell'amministrazione". 

Il piano del Comune

"Ci saranno nuovi assunti e io sto facendo delle verifiche e incontri con assessori e il personale per raccogliere il fabbisogno. Così per avere un quadro di dove distribuire i nuovi assunti. Incominceremo con il 2023, poi nel 2024 aggiorneremo perché ogni settimana va in pensione qualcuno", spiega la vicesindaca Michela Favaro. Nel 2023 gli assunti del Comune saranno 600.  

In autunno inoltre dovrebbe essere bandito un concorso per geometri. L'ultimo fatto è stato fallimentare perché su 60 assunzioni previste solo 21 sono andate a buon fine perché tutti gli altri sono stati bocciati. Il nuovo concorso dovrebbe permette di assegnare almeno un geometra per circoscrizione a partire dai primi mesi del 2024. 
 

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