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Elezioni Regionali Piemonte

Davide Bono: intervista al candidato Presidente della Regione Piemonte

Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle (negli ultimi quattro anni) è il candidato grillino per la presidenza della Regione Piemonte. Secondo Bono sono tanti i settori da cui ripartire, in primis la Sanità

Quattro anni fa era un nuovo nome della politica, oggi Davide Bono è un candidato Presidente per la Regione Piemonte convinto di poter fare un ottimo risultato e magari spuntarla sugli altri sei avversari politici. Negli ultimi anni il Movimento 5 Stelle è "cresciuto parecchio" e le regionali sapranno dire di quanto.

I prossimi cinque anni, sia che entri a Palazzo Lascaris come Presidente, sia che entri come consigliere regionale, saranno gli ultimi per lui, come stabilito dal movimento fondato da Beppe Grillo. Molte le questioni che porterà nell'aula regionale perché "in tutti i settori si è fatto poco", soprattutto nella Sanità.

Davide Bono, la campagna elettorale delle prime elezioni anticipate in Piemonte è giunta alla sua conclusione. Come sono andate queste intense settimane e come ha risposto la gente?
Bene, sono partito con un camper il 28 di marzo e chiudo il 23 maggio a Torino, dopo oltre 200 eventi e 8000 km percorsi. La gente è sì arrabbiata e una larga parte pensa di non andare a votare, ma si è dimostrata interessata ad ascoltare le nostre ragioni, come unica proposta alternativa a quella del sistema di potere dei partiti che si spartiscono appalti e mazzette a tutto spiano e che non curano gli interessi della cittadinanza se non con finti proclami in campagna elettorale.

Ha trovato i cittadini stanchi della politica regionale, o ci credono ancora?
Molto stanchi della politica in generale. Gli scandali della Giunta Cota e del Consiglio Regionale non hanno sicuramente aiutato: noi abbiamo contribuito a fare piazza pulita di 41 consiglieri rinviati a giudizio per “rimborsopoli” che non si ricandideranno. Per gli altri 19 ci stiamo lavorando. Io terminerò con questo mandato i miei 10 anni massimi di attività politica, come da regola del M5S.

Qual è il settore su cui si è fatto poco fino ad oggi in Piemonte e quale invece quello su cui puntare dal giorno dopo le elezioni?
In tutti i settori si è fatto poco. In Sanità, la principale competenza e spesa di una Regione, si è parlato molto e fatto poco di buono per i piemontesi: chiusure di servizi e ospedali, blocco delle assunzioni e fantasiosi fondi immobiliari, forieri di pericolose privatizzazioni. La salute è un diritto e come tale va garantito dal pubblico tramite la trasparenza degli acquisti e l’informatizzazione delle procedure, prenotazioni, visite e referti compresi.

Il punto cardine del suo programma elettorale?
Il giorno dopo le elezioni istituiremo il Reddito Minimo Garantito, dando 420 € al mese a 2 mila piemontesi che non hanno un lavoro e non hanno un ammortizzatore sociale. I soldi, 10 milioni di euro, si prendono dai costi della politica. E’ un inizio che serve a dimostrare anche al Governo centrale che questa è una vera priorità, perché non possono gli italiani finire su una strada. Insieme al creare nuovi posti di lavoro: i fondi europei, quasi 3 miliardi di euro, devono essere utilizzati non per creare contributi a pioggia o ricerca fine a sé stessa, ma su linee di sviluppo che creino occupazione: penso ai settori del turismo sostenibile, dell’agricoltura naturale e dei prodotti enogastronomici, della cultura, della ristrutturazione energetica degli edifici con le energie rinnovabili, alla tutela del territorio collinare e montano dal dissesto, alla riconversione dei distretti industriali in crisi (automobile elettrica per Torino, fibre tessili alternative nel biellese, prodotti di eccellenza per altri distretti…), al biomedicale.

Venendo al 25 maggio, ci potranno essere sorprese?
Spero di sì. una grande sorpresa, stellata direi.

L'astensionismo nelle ultime elezioni è stato in crescita. Lanci un appello. Perché i piemontesi dovrebbero andare a votare?
Perché se no vincono sempre i soliti noti che fingono di litigare di giorno, mentre di notte si spartiscono il bottino. Votiamo i cittadini a 5 stelle.

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