Regionali: presentate le prime liste, ritornano i simboli-civetta

Il simbolo c’è, e ha un che di già visto: le montagne rosse su cielo bianco, ad esempio; e anche lo slogan assomiglia ad un dejà vu: “Chiamiamolo per il Piemonte”. Lo si sarà capito: in vista dell’apertura dei seggi la fantasia si sbizzarrisce, e non passa elezione senza che non si tenti almeno una lista civetta.

Il valzer delle liste, tra simboli clonati, nomi alterati e candidati omonimi, è cosa vecchia, e in Piemonte il maestro indiscusso di quest’arte è l’ex leghista Renzo Rabellino, che quest’anno ha affermato di voler presentare una sola lista, quella dei Grilli – no Euro. E il simbolo-clone di Chiamparino? Quello è comparso appuntato sulla giacca di Roberto Cermignani, ex Idv, arrivato ieri a Palazzo di Giustizia per depositare la sua candidatura, poco prima che anche Renzo Rabellino facesse il suo ingresso in corso Vittorio.

Un caso? Rabellino ha assicurato di non essere candidato. E il capolista della sua formazione chi è? Sembra essere proprio un Cermignani, il quale dal canto suo non conferma né smentisce, spiegando semmai di non essere stato voluto nella lista di Chiamparino con il Centro Democratico.

Non sono state presentate, logicamente, solo le liste di Rabellino e Cermignani. In tutto, ieri sono state presentate 15 formazioni: L’altro Piemonte a sinistra, poi il Movimento 5 Stelle, Ncd-Udc e la Lista dei Grilli, No Euro, Lega Nord, Chiamparino per il Piemonte, Fi, Scelta Civica, Grande Sud Azzurri Italiani, Idv, Chiamiamolo per il Piemonte, Destre Unite, Sel, Verdi Verdi, Lista Civica Pichetto. Cinque i listini per il candidato presidente: L’Altro Piemonte, M5S, Ncd-Udc, Lista dei grilli e Centrodestra per Pichetto. Questa mattina è stato depositato anche il listino a sostegno di Guido Crosetto. Il termine per la presentazione scadrà oggi a mezzogiorno.